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Una recitazione discreta quasi sottotono,una regia poco ingombrante, quasi impercettibile (ottimi i flashback), il tutto per dare il maggior risalto possibile al vero protagonista del film: la trama. E sarebbe perfetto se non fosse che è proprio la storia che non mi convince appieno. La descrizione dei due punti di vista sulle motivazioni della loro guerra (israeliano-palestinese) è fatta abbastanza bene, ma non va molto in profondità, si preferisce dar più risalto all'azione che ai risvolti drammatici e così un film che avrebbe potuto essere veramente grande si autolimita.
Una storia cruda che non può lasciare indifferenti.
Recensione non facile, quella dell'ultimo Spielberg. Perché quello che è, certamente, uno dei massimi registi viventi, affronta in modo originalissimo l'attentato palestinese alle Olimpiadi di Monaco del 1972 e la conseguente reazione violentissima di Israele. Rappresaglia? Vendetta? Allo spettatore l'ardua sentenza, dal momento che il regista non si sbilancia, limitandosi piuttosto a confezionare un ottimo film d'azione, nel quale le scene avventurose sono ben miscelate con altre di maggior riflessione, ricche di spunti che aiutano a non perdere di vista la tragicità dei fatti e le mille sfaccettature che essi presentano. E, proprio per questo motivo, in realtà non si tratta solo di un film d'azione (con un ritmo - volutamente - non vorticoso, ma comunque incalzante), ma di un approccio problematico a una situazione (sullo sfondo domina il conflitto palestinese) nella quale non si vedono sbocchi rapidi e pacifici. Insomma, accade quello che avveniva anche in "Minority Report", nel quale le tematiche sulla libertà venivano sapientemente trasmesse e affrontate mediante un film comunque coinvolgente, che poteva anche essere visto e goduto, seppur in modo un po' riduttivo, come semplice film d'avventura. Comunque il sapiente equilibrio del regista finirà, sostanzialmente, per non scontentare nessun pubblico - se non quello dei più estremisti. Una sola osservazione finale si impone: come in "Schindler's List", anche stavolta Spielberg indugia non poco su alcune scene particolarmente scabrose del tutto inadatte a un pubblico giovane (penso ai liceali, che potrebbero trarre beneficio dalla discussione che può essere originata da "Munich"): scene che sono, purtroppo, imprescindibili perni intorno ai quali ruota parte del film. Da questo punto di vista un vero peccato...
Recensioni
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Il settembre nero di Israele alle Olimpiadi di Monaco 1972
Trama
Il 5 settembre del 1972 un commando che faceva capo a Settembre nero fece irruzione nella palazzina che ospitava gli atleti israeliani al villaggio olimpico di Monaco. Due di loro vennero uccisi, gli altri, presi in ostaggio, morirono all'aeroporto dopo un tentato blitz della polizia tedesca. Il primo ministro israeliano Golda Meir indice una riunione coi capi politici e militari e ordina l'uccisione dei responsabili, non dopo una sofferta dialettica. Dice "in casi estremi lo stato deve rompere i limiti morali". Viene organizzato un gruppo eterogeneo a capo del quale viene posto Avner Kauffman, agente del Mossad. Il gruppo elimina sette degli undici responsabili, Avner riesce a tornare a casa, in famiglia, ma non sarà mai più l'uomo di prima.
Il film vale per una considerazione generale sull'eterna questione palestinese: forse per la prima volta nella storia dell'uomo si confrontano due ragioni, non un torto (seppur parziale) o una ragione (seppur parziale). Sono molti gli episodi di dialettica etnico-politica, ebrei e palestinesi portano le proprie ragioni. Gli agenti israeliani uccidono, ma non sparano mai nel mucchio. Quando si accorgono che una bambina morirebbe insieme al padre, uno dei terroristi, fermano tutto. Quando uno del gruppo dice "io sono l'unico che vuole davvero uccidere i palestinesi" un altro gli risponde, " per questo cerchiamo di non fartelo fare". Il film è ispirato al testo "Vendetta", firmato da George Jonas, un testo "obsoleto", e anche pericoloso di questi tempi, che Spielberg ha riscritto, conscio dell'impatto mediatico e politico che una storia come questa inevitabilmente avrebbe rappresentato.
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