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PROBST, SUSANNE E.L., Musei Civici di Modena. Sproni, morsi e staffe
CANOVA, MARIA (A CURA DI), Musei Civici di Modena. Vetri, cammei e pietre incise
scheda di Lugli, A., L'Indice 1994, n. 2
Due nuovi volumi si aggiungono ai tre che il Museo modenese ha già pubblicato: "Le raccolte del Museo Civico di Modena" (cfr. "L'Indice", luglio 1993), "I tessuti precolombiani", "La collezione Gandini. Tessuti dal XVII al XIX secolo" e "Le carte decorate" in corso di stampa. Quello che si sta realizzando è di fatto il primo catalogo completo di un museo d'arte industriale in Italia. Il panorama estremamente variegato delle collezioni modenesi si iscrive infatti in pieno in un progetto museale che parte tardi nel nostro paese, decolla con fatica e spesso si traveste sotto altri nomi. Ma di fatto tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento rappresenta il primo momento in cui si può parlare di arte applicata, prima che il culto idealista del capolavoro confini queste collezioni a un ruolo minore. Un museo che recupera oggi la propria storia e riprende il catalogo dei materiali in quest'ottica, non può che offrire un documento prezioso, con l'aggregazione di nuclei di oggetti che servono tanto al singolo specialista e al musicologo, quanto al visitatore che può ricondurre il reperto alla raccolta nella sua totalità. I cataloghi si riportano tutti, nelle introduzioni alle schede, al progetto generale del museo voluto da Carlo Boni nel 1871. In particolare nel volume sui vetri, Silvana Pettenati, dall'osservatorio di un altro dei grandi musei civici italiani, quello di Torino, e procedendo proprio dal collezionismo del vetro nell'Ottocento, delinea le vicende inedite delle raccolte europee su questo tema. L'introduzione a "Sproni, morsi, staffe" informa sulla storia della collezione (acquistata da un privato nel 1889) e sui primi allestimenti fino all'organizzazione di una vera e propria "sala d'armi". Molto pertinente anche la valutazione dell'importanza del nucleo nel suo insieme, che non consente un'esposizione "evolutiva" dei reperti, ma a cui non mancano pezzi unici di valore.
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