L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2015
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
il peggior libro della Hamilton. Sono una sua fan, ma 400 pagine di una trama che poco ha a che vedere col soprannaturale mi hanno delusa. Non si può prendere come paravento la storia di Meredith per propinarci una brutta copia di un romanzo oseè. Da dimenticare.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La creatura più nota dell'autrice, enormemente popolare negli Stati Uniti, è senz'altro la cacciatrice di vampiri Anita Blake, eroina di un fortunato ciclo di romanzi pure in corso di traduzione per Nord: e la principessa-fata Meredith, protagonista di questa diversa saga giunta alla quarta puntata, con un piede tra i mortali e un altro tra i continui intrighi della corte sidhe, ne è in qualche modo una sorella minore. Già la lunga conferenza stampa delle prime pagine del romanzo, con il confronto tra i cronisti umani e la principessa reduce da un attentato, è emblematica dello spirito di storie fortemente giocate sulle curiose differenze di usi del mondo Faerie, a partire dalla vita sessuale vivace e improbabilmente fantasiosa. Se infatti il "romanticismo sexy" (definizione da quarta di copertina che accentua di caso in caso sostantivo o aggettivo) sta trionfando nella nuova vulgata vampiresca e anzi ne rappresenta una delle più gettonate caratteristiche, proprio il ciclo di Meredith Gentry rivela l'estrema elasticità di questa maliziosa, più o meno ironica declinazione del rosa e il suo utilizzo in un più ampio panorama fantastico, noto solo in minima parte ai lettori nostrani. È insomma lecito immaginare che tramontata la stagione dei Lunghi Canini, la formula potrà riproporsi senza soluzione di continuità con protagonisti anche piuttosto diversi. Certo, l'attenzione con cui Hamilton descrive minutamente l'abbigliamento dei personaggi, sottolineando le caratteristiche sensuali di belloni muscolosi dai capelli lunghissimi, finisce con il corteggiare il kitsch: ma è interessante cogliere la parentela ideale (voluta? forse no) di questi sidhe un po' apocrifi con un orizzonte di figure non meno bizzarre, intente ad azzuffarsi in calzamaglie variopinte nei cieli a fumetti dei supereroi statunitensi. Insomma, dimenticate Tolkien.
Franco Pezzini
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore