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L’attenzione degli studiosi di Anselmo è quasi sempre concentrata sul teologo che si avvale delle risorse della ricerca filosofica fino a praticare, in teologia, il metodo della «sola ragione» e l’obiettivo delle «ragioni necessarie». Ma ci sono altri “Anselmi”, difficilmente sospettabili a partire dalle opere filosofico-teologiche in forma dialettica o dialettico-meditativa. C’è l’Anselmo, per così dire, degli affetti, che è conoscibile attraverso le lettere di amicizia monastica e attraverso le Orationes sive meditationes, comprendendovi per alcuni versi anche il Proslogion, punto d’incontro tra ricerca dimostrativa e ricerca affettiva. Ma c’è infine anche l’Anselmo parabolico, dispensatore di sapienza mediante il raccontare. Jean Leclercq riconosceva in Anselmo «due stili, due “scritture” differenti che riflettono le sue diverse attività, come abate di monaci ordinari e come teologo e dottore della Chiesa». Due discepoli e ammiratori di Anselmo, i monaci Eadmero e Alessandro, hanno registrato e offerto ai posteri il magistero ordinario di Anselmo che si rivolge non ai dotti e agli speculativi, ma a coloro che abitavano i monasteri e avevano bisogno di orientare la loro prassi quotidiana con semplicità e concretezza. C’è in Anselmo – e non è un lato trascurabile della sua complessa personalità – una vis communicativa che fa di lui non solo una mente teologica e mistica, ma anche un maestro capace di catturare e incantare con la creazione di immagini. Questo volume raccoglie, traduce e commenta i testi messi in valore sotto il titolo di Memorials of St. Anselm da Richard William Southern e da Franciscus Salesius Schmitt, e contiene i "Comportamenti umani mediante similitudini", i "Detti di Anselmo", i "Miracoli" di Anselmo, lo "Scritto sulla beatitudine della vita senza fine", e una serie di altre testimonianze: "Miscellanea anselmiana". Ed è la prima volta che nel loro insieme essi vengono tradotti in lingua moderna.
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