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Il falco - Hernan Diaz - copertina
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falco

Descrizione


Finalista al Premio Pulitzer 2018 e al PEN/Faulkner Award 2018

La storia dell'odissea di un ragazzo che, per ricongiungersi al fratello, attraversa deserti aridi e impietosi, conosce la solitudine e la privazione nel cuore selvaggio dell'America, si imbatte in individui di tutte le risme e sfugge diverse volte alla morte.

«L'altro, lo sconosciuto, l'estraneo. Lo spaesato, lo sradicato. Colui che migra. Senza mai occhieggiare al presente, Diaz ha scritto della perenne attualità dei transiti umani.» - Paolo Di Paolo - Robinson, la Repubblica

«La grande virtù del Falco sta nella sua trascinante bizzarria, oltre che nelle sue coinvolgenti evocazioni della solitudine e del dolore del protagonista e nella sua abilità nel creare lussureggianti paesaggi mentali dagli spazi aperti.» - New York Times

«Questa è letteratura al suo meglio: propulsiva, inquietante, selvaggiamente ambiziosa, indimenticabile.» - Paul Yoon

«Questo romanzo pieno di suspense è una rappresentazione potente della solitudine, una memorabile narrazione sull’immigrazione e un’abile reinvenzione del western della vecchia scuola.» - Publishers Weekly

«Narrato con umorismo, questo romanzo spesso imprevedibile manterrà sempre alta l’attenzione dei lettori grazie alle imprevedibili avventure di Hawk.» - Booklist

Alaska, fine Ottocento. Coperti di pellicce e incerate, gli uomini dell'Impeccabile scrutano dal ponte della nave l'infinita distesa bianca che si spalanca davanti ai loro occhi. Il giovane e inesperto capitano li ha condotti in uno stretto dove grandi lastre di ghiaccio galleggianti hanno inevitabilmente intrappolato la goletta. Osservano annoiati il paesaggio quando una strabiliante apparizione cattura la loro attenzione: un gigante con barba e lunghi capelli bianchi emerge dai bordi di una fenditura nel ghiaccio completamente nudo. Strizzando gli occhi, l'uomo contempla per un istante il cielo senza sole e poi avanza deciso verso la nave. Sull'Impeccable la maggior parte degli uomini è composta da cercatori che si aggirano in quella terra vergine con la speranza di imbattersi in una vena miracolosa. Tra loro, molti hanno sentito parlare di un colosso dai capelli canuti chiamato il Falco. Un uomo dalle imprese mirabolanti: si dice che abbia ammazzato a bastonate una confraternita, ucciso a mani nude un orso nero o un puma, capeggiato tutte le Nazioni d'America, landa selvaggia e inospitale. Con le sue pelli di linci e coyote, castori e orsi e altre belve sconosciute, il gigante sale a bordo dell'Impeccable e dopo un po' raggiunge i cercatori riuniti a poppa attorno a un fuoco. Intimoriti dalla sua imponente presenza, in preda a un miscuglio di rispetto e terrore, attorno a quel fuoco gli uomini ascolteranno dalla sua voce la storia di Håkan Söderström, figlio di contadini in miseria di Tystnaden, in Svezia, cresciuto tra i boschi di conifere insieme al fratello Linus, partito con lui alla volta dell'America in cerca di avventura e fortuna, separato dal fratello a Portsmouth, sbarcato per errore in California anziché a New York. La storia dell'odissea di un ragazzo che, per ricongiungersi al fratello, attraversa deserti aridi e impietosi, conosce la solitudine e la privazione nel cuore selvaggio dell'America, si imbatte in individui di tutte le risme e sfugge diverse volte alla morte. La storia di Håkan chiamato The Hawk, il Falco, il gigante divenuto leggenda. Romanzo finalista al Premio Pulitzer e al pen/Faulkner Award, Il Falco ha rivelato sulla scena internazionale il talento di Hernan Diaz, uno scrittore capace di restituire al western la potenza della letteratura.
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Dettagli

2018
7 giugno 2018
272 p., Brossura
9788854516687

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Stefania S.
Recensioni: 5/5

L’America dei cercatori d’oro, delle prime spedizioni scientifiche, dei coloni. Delle pianure, dei deserti, dei canyon, delle prime città. Un’America che è Cammino e Vita. Una storia, quella di Hakan, di solitudine, viaggio e ricerca calato in un potente simbolismo biblico. Perchè l’America, immenso deserto, è Terra Promessa e Terra d’Espiazione. È via crucis come quella di Hakan quando, arrestato dallo sceriffo, percorre le strade della cittadina come un novello Cristo in una novella Gerusalemme, chiamato a espiare peccati non suoi. Hakan è un primo uomo, è Adamo prima del peccato originale, prima della Conoscenza. Puro, innocente, come un animale o un bambino con quella sua bocca spalancata mentre guarda il deserto, con quel mutismo, con quel vivere svuotato di pensieri e pieno solo della ciclicità di azioni e gesti essenziali ed eterni. Una vita in cui il tempo si dissolve nello spazio (“il tempo si dissolveva nel cielo”). Perchè il peccato originale è consapevolezza del tempo oltreché pensiero. Animale tra animali, cacciatore, raccoglitore, Hakan scava tane, si chiude in caverne, si veste della pelle di tutti gli animali. Nella sua unicità, è esiliato dal mondo ma non dalla sua conoscenza. Come Cristo. “Conoscere la natura significa imparare a stare al mondo”, significa “attribuire significato al mondo”. Non il pensiero salverà l’uomo ma il corpo. Quel corpo che in Hakan “non aveva mai smesso di crescere”. Quel corpo capace d’indirizzargli il pensiero perché “quando gli era stato offerto il dono della morte, aveva usato ogni suo muscolo avvelenato per respingerla”. E i denti. Bianchi, immacolati che rimangono sani a dispetto di tutto: “si toccava gli incisivi e si afferrava i molari per capire se dondolavano”. Si può attraversare il male del mondo (le “gengive nere, scintillanti e sdentate, percorse da vene pulsanti di pus” della donna di Clangston) ed uscirne immacolati, puri. Come Cristo. O come Hakan, indimenticabile come la sua America. Bellissimo!

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LaraGimi88
Recensioni: 5/5

Gran bel libro, storia appassionante e che ti tiene incollato al libro. Protagonista carismatico. Scrittura fluida. Autore da scoprire anche in altre opere.

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Recensioni: 3/5

Non un gran che.

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Hernan Diaz

Hernan Diaz è Managing Editor di "Revista Hispánica Moderna" (RHM), e direttore associato dell’Istituto ispanico presso la Columbia University. È l’autore di Borges, Between History and Eternity (Bloomsbury, 2012), e Il falco (Neri Pozza 2018), finalista al premio Pulitzer 2018.

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