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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
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Ripercorrendo il paesaggio letterario russo, Sara Wheeler svela l’anima di una nazione ben diversa da quella descritta oggi dai giornali: un grande paese in cui le glorie letterarie del passato continuano a essere fonte d’ispirazione per la vita concreta, le lotte e la cultura dei suoi abitanti.
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Gli scrittori sono descritti con superficialità e banali commenti rimasticati. Il viaggio viene presentato come fatto in un paese di ottusi e deficienti.
Luci e ombre su Fango e Stelle. Wheeler dimostra di conoscere molto bene la letteratura russa e offre uno spaccato memorabile di questa società. Validi i ritratti di Puskin (licenzioso, lascivo, impetuoso, amante di puttane e gioco d’azzardo) come pure di Turgenev e Lermontov; apprezzabile pure la descrizione di Gogol (Le Anime Morte, il Naso), che muore a 42 anni per malaria e malnutrizione, ridotto quasi a mummia vivente! Scarso invece quanto racconta su Cechov, che avrebbe meritato molto di più, non solo per i romanzi ma anche per la sua produzione teatrale. Alcuni dettagli sono notevoli, come la morte di Tolstoj, in ottobre 1910, a Astapovo, una sperduta stazione ferroviaria, e il fatto che possedesse una biblioteca di 10 mila volumi. E apprezzabile il racconto sul suo romanzo più famoso, Guerra e Pace, sul quale, nel 1966, il regista Sergej Bondarčuk girò un film cui presero parte 13 mila comparse e in cui la battaglia di 18 giorni di Borodino (settembre 1812 tra Napoleone in marcia verso Mosca e le truppe russe di Kutuzov) è una tra le più belle scene di combattimento mai girate. I difetti principali: intanto la descrizione spasmodica di piccoli e inutile dettagli, che servono solo ad annoiare il lettore. E poi lo spazio eccessivo dato ai viaggi della Wheeler in lungo e in largo per tutta la Russia (Siberia inclusa), che trasforma questo romanzo in un baedeker, una guida turistica (come quelle, ad esempio, del Touring o di Lonely Planet). Con un problema di fondo: le guide turistiche vanno completamente riscritte e aggiornate ogni pochi anni, per avere dati realistici su, e.g., hotels, ristoranti, nuovi itinerari stradali e quant’altro. Altro difetto macroscopico: vi sono ben 59 illustrazioni, ma le relative leggende sono relegate al termine del romanzo. Solo un editore sconsiderato poteva pensare a una simile soluzione: è noto fin dal Paleozoico che ad ogni immagine deve sottostare l’appropriata leggenda per non costringere il lettore a una caccia al tesoro!
Mi ha lasciata un pò perplessa questo libro, forse perché mi aspettavo un saggio sui grandi della letteratura russa , invece si perde un pò con i fatti personali dell'autrice...
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