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Caratterizzato da un minor uso del cut-up e da una tendenza a sonorità maggiormente orientate verso il pop (“Baby fiducia”, “Bianca”) il disco, che vede l’entrata di Dario Ciffo al violino, riceve un’accoglienza generalmente positiva. Centrale il ruolo di Milano, presente già nella traccia di apertura (“Milano Circonvallazione Esterna”, esplicito tributo a “Frankie Teardrop” dei Suicide), ancora una volta sfondo metropolitano alienato ed opprimente di vicende raccontate in bilico tra delicata amarezza (la leggera e inesorabile “Oppio”, “Oceano di gomma”) e scatti rabbiosi degni eredi dei lavori passati (“La verità che ricordavo”, “Non si esce vivi dagli anni ’80").
Caratterizzato da un minor uso del cut-up e da una tendenza a sonorità maggiormente orientate verso il pop (“Baby fiducia”, “Bianca”) il disco, che vede l’entrata di Dario Ciffo al violino, riceve un’accoglienza generalmente positiva. Centrale il ruolo di Milano, presente già nella traccia di apertura (“Milano Circonvallazione Esterna”, esplicito tributo a “Frankie Teardrop” dei Suicide), ancora una volta sfondo metropolitano alienato ed opprimente di vicende raccontate in bilico tra delicata amarezza (la leggera e inesorabile “Oppio”, “Oceano di gomma”) e scatti rabbiosi degni eredi dei lavori passati (“La verità che ricordavo”, “Non si esce vivi dagli anni ’80").
certo e' da m ettersi a piangere dopo aver ascoltato "germi" e "hai paura del buio" che sono due album di puro rock duro a ascoltare "non e' per sempre" che e' pop. ci sono belle canzoni uguale
Recensioni
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