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Terribile....l'avevo comprato ad un prezzo vantaggioso al circolo a cui sono iscritta ed ora ho capito il motivo...! Oltre 200 pagine di storia, tutte articolate sui preparativi per il ballo e sui litigi familiari... ciliegina sulla torta, anche il più scettico alla fine partecipa...! NON COMPRATELOOOOOOO!!!!
Da dimenticare, deludente, inconcludente... eppure io adoro lo stile della Steel, ma stavolta lo stile ha lasciato il posto alla banalità
una notta da ricordare: un libro da dimenticare. 247 pagine di banalità, luoghi comuni e pessima trama. non varrebbe la pena neanche recensire. come sempre mi chiedo: dov'è finita Danielle Steel? Voto: zero
Recensioni
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Quando si parla di letteratura al femminile non si può non pensare a Danielle Steel, l’autrice americana più venduta in tutto il mondo. I suoi numerosi titoli hanno fatto sognare milioni di donne e ispirato pellicole hollywoodiane, divenendo negli anni un punto di riferimento nel genere. Anche oggi che gli scaffali rosa delle librerie sono popolati dai Chick-lit, scritti per le frizzanti donne metropolitane, o dai Porno soft emuli di “Cinquanta sfumature”, Danielle Steel rimane una pietra miliare del genere Romance.
Una scrittura semplice, cadenzata, Mainstream, tradizionale, fatta di personaggi rassicuranti e ambientazioni classiche in cui la famiglia è il centro della narrazione. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che la signora Steel ha la fortuna di lasciarsi ispirare quotidianamente dalle vicende dei suoi nove figli. Anche in questo suo nuovo romanzo, inedito in Italia, il fulcro della vicenda è una famiglia tradizionale americana.
Lei, Olympia, è un quarantacinquenne newyorkese proveniente da un’agiata famiglia della “Upper Class”. In prime nozze ha sposato lo sfaticato rampollo di una famiglia molto snob, dedito al gioco e alle donne, che non ha mai lavorato in vita sua e che mostra interesse solo per i cavalli. Con Chauncey, Olympia ha avuto tre figli: il maggiore, Charlie, studente modello alla Dartmouth University, e le due gemelle, Veronica e Virginia, all’ultimo anno del liceo. Il matrimonio però è durato ben poco, giusto il tempo di verificare che tra i due un’intesa fosse davvero impossibile.
È con le sue seconde nozze che Olympia raggiunge la felicità. Lui, Harry, è un uomo mite e rassicurante, di origine ebrea, giudice della corte suprema. Con lui arriva il quarto figlio, il piccolo Max e una brillante carriera come avvocato. Ora che i figli maggiori sono alle soglie della loro indipendenza e la vita sembra prendere una gradevole china verso la serenità completa, una graziosa bustina color avorio, bordata d’argento, arriva a portare scompiglio.
Si tratta di un invito esclusivo per le due gemelle, Veronica e Virginia, all’evento più importante della buona società newyorkese: il ballo delle debuttanti degli Arches, una festa che aveva visto debuttare negli anni Settanta Olympia e qualche anno prima sua madre. Ogni ragazza avrebbe accolto con entusiasmo e orgoglio un invito del genere, elettrizzata all’idea di partecipare a un evento di tale portata, ma non tutte le giovani donne americane hanno le stesse ambizioni. Mentre Virginia reagisce con esultanza, gustandosi il momento in cui andrà a scegliere il vestito adatto per l’occasione, Veronica è ritrosa: lei a quel ballo non ci vuole proprio andare. Si tratta di una questione di principio, secondo la ragazza infatti, cresciuta ispirandosi a valori liberali e progressisti, si tratta di un evento snob e discriminante, che non ammette la presenza di altre razze e religioni al di fuori delle famiglie WASP, bianche anglosassoni e protestanti, tagliando fuori gli afroamericani in primo luogo, ma anche gli stessi ebrei.
Olympia non è abituata a tollerare certe discussioni nella sua tranquilla cucina, ma da quando è arrivato l’invito al ballo le discussioni si sono fatte sempre più accese. Harry, che alla sua professione di fede giudaica e ai suoi valori tolleranti non rinuncia, si schiera dalla parte di Veronica, Chauncey invece, dal suo cottage a Palm Beach, manda lettere al vetriolo contenenti minacce di ritorsioni se le due ragazze non dovessero partecipare insieme al loro debutto. L’unica portatrice di pace è Frieda, l’anziana nonna paterna, che dopo aver perso la sua famiglia a Dachau e aver lei stessa subito le discriminazioni razziali naziste, liquida la questione con un bel sorriso, considerando questo ballo come un evento mondano, certo elitario ma non lesivo delle libertà altrui, in cui le ragazze si divertiranno sicuramente.
Dopo sei lunghi mesi di preparazione, alla ricerca delle scarpe giuste, dei gioielli e soprattutto del cavaliere, la sera del ballo le due gemelle sono al massimo del loro fulgore. Non basteranno i malumori del loro arrogante padre a rovinare i festeggiamenti, né i piccoli inconvenienti dell’ultima ora, tutto sarà, come sempre perfetto e impeccabile. C’è solo un’ultima spinosa questione da affrontare, un segreto che pesa come un macigno nel cuore del giovane Charlie…
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