Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 46 liste dei desideri
Nuovissimo testamento
Disponibilità immediata
18,05 €
-5% 19,00 €
18,05 € 19,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,05 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
19,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Arcobaleno
7,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,05 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
19,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Arcobaleno
7,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi
Nuovissimo testamento - Giulio Cavalli - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Nuovissimo testamento

Descrizione


Libro candidato da Filippo La Porta al Premio Strega 2021

«Candidato allo Strega con la definizione di romanzo bio-politico Nuovissimo Testamento trascina il lettore in un universo che molto deve a chi lo ha preceduto, ma che spinge a riflettere sull’importanza delle emozioni, che spesso reprimiamo, e sulla potenza sovversiva dell’arte, che troppe volte trascuriamo» - Steania Parmeggiani, Robinson

Fausto Albini si sente male in un giorno qualsiasi. Portato d'urgenza al pronto soccorso, viene ricoverato nel reparto dei disturbi affettivi, quello per i cittadini di DF con problemi di rotondità mentale. L'incontro con la dottoressa Cordio farà scoprire a Fausto un sentimento indicibile e proibito, l'amore.

Proposto da Filippo La Porta al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«“Focolai di empatia.” Già questa espressione potrebbe giustificare il romanzo “biopolitico” – in senso visionario e romantico – di Giulio Cavalli. L’empatia, ingrediente necessario di qualsiasi relazione umana, già oggi comincia a essere percepita come lieve disadattamento, come possibile intralcio nella struggle for life dove occorre essere concentrati sui propri obiettivi (immedesimarsi troppo potrebbe debilitare…). Proiettata poi in una società distopica del futuro prossimo – tra Orwell e Huxley, tra Bradbury e Philip K. Dick – diventa una vera e propria malattia, che il potere tenta di reprimere con ogni mezzo poiché rende gli individui imprevedibili, indocili, intrattabili. Lo stile dell’autore – concitato e apprensivo, con una sintassi scombinata dal succedersi febbrile degli eventi – risente (coerentemente) della distopia: le emozioni, proibite dall’alto, implodono nel quotidiano con una violenza liberatoria. La scrittura viene esposta a “sversamento” fin dalla prima pagina. Quando uno dei personaggi, in ospedale, va in bagno per leggere clandestinamente (e rischiosamente) un libro, ci imbattiamo in una pagina di Marco Polo che potrebbe essere assunta come definizione della letteratura stessa: “Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle genti…”. Cavalli ci avverte con un uno straordinario esercizio di immaginazione sociologica (e antropologica) che la bellezza è sovversiva, che “non esistono emozioni turpi”, che qualsiasi società (dispotica, democratica, autoritaria, aperta…) non può permettersi di censurarle.»
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2021
18 febbraio 2021
276 p., Brossura
9788860447098

Valutazioni e recensioni

4,43/5
Recensioni: 4/5
(7)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(4)
4
(2)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Gabriele
Recensioni: 4/5

Cavalli immagina una nazione in cui il Governo si premura di vaccinare tutti i cittadini fin dalla più tenera età, allo scopo di anestetizzarli dalle emozioni, e generando nella collettività la cosiddetta “Rotondità affettiva”, ossia un generale ottundimento delle emozioni e in particolare del senso di empatia. In un clima di oppressione di questo tipo non viene lasciato spazio nemmeno alla bellezza e al suo godimento: ogni forma d’arte è bandita, e chiunque volesse provare a procurarsi un libro o un disco al mercato nero verrebbe punito severamente. Bellissimo romanzo distopico scritto con una penna che presenta affinità stilistiche accostabili a Saramago e a Tabucchi. Molto consigliato.

Leggi di più Leggi di meno
robertobuono
Recensioni: 5/5

Dopo “Carnaio”, torna la DF di Giulio Cavalli. Le Brigate sentimentaliste vogliono rivoluzionare il paese che, in seguito alla creazione di un potente vaccino, ospita cittadini anaffettivi e routinari.

Leggi di più Leggi di meno
Pedro
Recensioni: 5/5

Un romanzo distopico che mescola elementi classici del genere, il governo che controlla ogni aspetto della vita dei suoi cittadini, l'istituzione della famiglia soppressa, il condizionamento mentale; ed elementi innovativi come la presenza di un vaccino che preoccupa e che divide. Se avete amato "Carnaio" non potete non leggere "Nuovissimo testamento". Invece, chi incontra per la prima la scrittura di Cavalli, ne resterà sicuramente affascinato!

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,43/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(4)
4
(2)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Nuovissimo testamento (290 pagine, 19 euro) di Giulio Cavalli, pubblicato da Fandango, è un romanzo iperbolico e metaforico, infatti con una vicenda surreale ci pone di fronte alla possibile realtà distopica del prossimo futuro, o meglio forse, per certi aspetti, già dei nostri tempi. Il lettore viene portato nel contesto socio-politico ed economico di DF, una terra che pur con le sue esagerazioni, rispecchia davvero alcune caratteristiche dell’attuale società globalizzata che, nel suo porre i potentati economici al di sopra di ogni valore, dirige in parte e, forse, ancor più dirigerà gusti e tendenze, annebbiando, come accade ai cittadini di DF, emozioni, sentimenti, sogni, trasformando così ogni essere umano in entità omologata, in semplice macchina operativa, aliena da gusti, tendenze e comportamenti autonomi.

Fausto Albini disegna un cerchio sulla sabbia e forse, preso da un ricordo, sta male. Portato al pronto soccorso, viene ricoverato tra i malati con disturbo affettivo, quel particolare malessere dal quale i cittadini vengono regolarmente resi immuni tramite vaccinazione, essendo essi di fatto destinati ad essere, sia a livello genetico che lavorativo, delle macchine di un ingranaggio socio-economico che controlla anche gli esseri umani, rendendoli a sua volta strumenti di quel processo produttivo di cui fanno parte, insomma macchine tra macchine destinate a lavorare e a riprodursi in una omologazione di vita che uguaglia e rende indistinti anche le cose più banali, quale potrebbe essere, ad esempio, la scelta o preferenza per un colore, infatti per tutte le macchine viventi «l’abbigliamento era grigio quattrocentoventiquattro, quello invernale, grigio quattrocentodue quello primaverile e quello estivo…» (cap.3, pag.21) e non solum sed etiam, la numerazione riguardava tutto, anche le macchine viventi, semplici numeri di un sistema in cui il processo e l’avanzamento economico rendono tutto statico ed immobile.

Riusciranno i ribelli a far rivivere anche attraverso la lettura, emozioni, sentimenti e pensieri? Il referendum pare dire di no: in fondo vivere come macchine può anche piacere, se libertà, amore, rabbia, odio, pur nel loro carattere antitetico, comportano sempre responsabilità, coscienza morale ed operativa. Eppure qualcosa sembra cambiare nel sistema attraverso un’apparente democratizzazione, ma tutto di fatto resta com’era. Come nella DF di un precedente romanzo di Giulio Cavalli, Carnaio (ne abbiamo scritto qui), chi non si adatta diventa straniero e chi è straniero diventa un impiccio, anche se un’ora prima era moglie, figlia… Solo così è possibile gestire la situazione:  con l’isolamento ed inventandosi nuove grottesche regole.

A lettura conclusa, viene spontaneo chiedersi se il romanzo può considerarsi simbolo o allegoria di tante dittature che, a prescindere dall’identità politica ed ideologica, hanno caratterizzato o caratterizzano alcuni stati, ma il simbolo è intuitivo, alogico, l’allegoria presuppone la ragione e al romanzo di Giulio Cavalli è sicuramente ascrivibile la seconda non solo per il contenuto perché l’opera sembra anticipare il mondo che verrà o, che forse,  di fatto già è, grazie anche alla tecnologia informatica che ha favorito modelli di produzione e consumi sempre più uniformi e convergenti, ma anche per il titolo che attraverso l’attributo al superlativo, sembra alludere alla “dittatura democratica” che, grazie alla rivolta, seppur perdente, alla fine sembra instaurarsi ai DF.

Tanti scrittori hanno affrontato il tema della globalizzazione, ma dandone soprattutto una visione storico-economica, basta ricordare Storia d’impresa di F.Amatori e A. Colli, La globalizzazione intelligente di D. Rodrik, Identità perduta di Colin Cronah, etc…, ma nessuno ne propone una visione insieme fantastica e paradossale come Nuovissimo testamento di Giulio Cavalli e, proprio per questo, coinvolge talmente il lettore da non fargli notare lo spostarsi delle lancette dell’orologio verso orari inconsueti per la lettura. Lo stile dell’opera, pur nella pregnanza lessicale che lo caratterizza, rivela un uso inadeguato della punteggiatura, soprattutto nella proposizione del discorso diretto; forse trattasi di un surrealismo formale, che tende a riproporre quello del contenuto, che, pur nella sua valenza allegorica, non cessa di apparire tale al lettore.

Recensione di Francesca Luzzio

 

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Giulio Cavalli

1977, Milano

Scrittore e autore teatrale, dal 2007 vive sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie. Collabora con varie testate giornalistiche e ha pubblicato diversi libri d’inchiesta, tra i quali ricordiamo Nomi, cognomi e infami (2010), L’innocenza di Giulio (Chiarelettere 2012), Santamamma (Fandago 2017) e Carnaio (Fandango 2018). È stato membro dell’Osservatorio sulla legalità e consigliere regionale in Lombardia.Nel 2015 pubblica per Rizzoli Mio padre in una scatola da scarpe. 

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore