Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Gli occhi di mia madre - Friedrich Glauser - copertina
Gli occhi di mia madre - Friedrich Glauser - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 3 liste dei desideri
Gli occhi di mia madre
Disponibilità immediata
15,20 €
-5% 16,00 €
15,20 € 16,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,20 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
16,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,20 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
16,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Gli occhi di mia madre - Friedrich Glauser - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


La vita di Glauser, noto in Italia come il "Simenon svizzero" per aver creato indimenticabili romanzi gialli, è una vita breve e in fuga. Orfano di madre a quattro anni, prigioniero di un'educazione rigida e ben presto costretto alla menzogna e alla fame, cinque tentativi di suicidio, ricoveri in manicomio, reclusioni e fughe, droghe, Legione Straniera, lavori saltuari, interdizione, Glauser è stato definito un "outsider estremo". Questi tre racconti autobiografici seguono un percorso che si addensa di nuvole spaventose e di fantasmi, ma rappresentano anche un cammino ricco di incontri e di situazioni, colori e sapori di un'epoca che solo un grande scrittore sa restituire con tanta forza e partecipazione.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2005
29 settembre 2005
237 p., Brossura
9788877134516

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

ferdinando
Recensioni: 4/5

E' bello riuscire ad aggiungere ogni tanto un piccolo tassello al grande puzzle di Friedrich Glauser.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Con questo volume nel quale Gabriella de' Grandi da un ventennio traduttrice di Friedrich Glauser ha raccolto alcuni testi autobiografici “paradigmatici” Casagrande prende il testimone da Sellerio il precedente editore italiano del “Simenon svizzero”. I tre racconti qui proposti non sono in sequenza secondo le date di composizione ma ricostruiscono la parabola esistenziale del loro autore.

Così aprendo Gli occhi di mia madre ci si imbatte nel racconto scritto per ultimo In quegli anni a Vienna consegnato nel novembre 1938 pochi giorni prima della scomparsa e che ci riporta all'infanzia di Glauser nato a Vienna nel 1896. Ne seguiamo le vicende fino al 1902 anno della morte della madre la cui perdita precoce doveva irrimediabilmente segnarlo gettandolo nelle mani di un padre autoritario e oppressivo. Come “bolle cangianti” ricordi di fatti che sembravano eclissati riemergono per produrre i loro effetti a distanza di tempo e allora si cerca di liberarsene scrivendo; pratica analoga a quella dell'allora nascente psicoanalisi la quale agisce alla maniera di un cavatappi “estraendo i complessi come denti cariati” dice Glauser con un misto di ironia e scetticismo. Eppure al professor Freud stesso fa riferimento in Oltre il muro il raccontino viennese L'incrinatura del vetro che inizia con l'improvviso bisogno del protagonista di rievocare la propria infanzia. Della tecnica psicoanalitica ha qualcosa il primo testo della raccolta giocato su una serie di “associazioni” più o meno libere andando qua e là fra gli episodi narrati (con salti temporali ben oltre il 1902) alternati a relative considerazioni e fantasie. Ecco il fischio di un treno (il ricordo più antico) la cameriera Frieda piangente licenziata l'inspiegabile sentimento della paura (“Nessuno potrà mai spiegare perché la paura incominci improvvisamente a crescere e a dissanguarci quando siamo al sicuro”) la madre con la vestaglia rossa o nel costume bianco di Pierrot il timore per il padre la scoperta del tempo i legami familiari intricati con un nonno cercatore d'oro in California e con il bambino orfano che si sposta di luogo in luogo fra Austria Svizzera e Germania fino a Firenze.

è ormai giovane invece il protagonista di Un ladro che narra dell'arresto dello scrittore a Bellinzona nel 1920 (la stesura è del 1923) per il furto di una bicicletta: alla conseguente crisi nervosa in carcere dovrebbe seguire il ricovero in manicomio evitato grazie all'aiuto di una ragazza. Un salto di tre anni separa poi gli eventi di Nel buio scritto però nel 1936: dopo il ricovero nella clinica psichiatrica la ricaduta nella dipendenza da morfina il servizio nella Legione straniera Glauser va a Parigi. Da qui parte questo terzo racconto che parla dei mesi passati a lavare piatti in un albergo della capitale francese e quindi della fuga dopo un furto di denaro in Belgio per lavorare in miniera a Charleroi.

In tutto questo Glauser per dirla con Hermann Hesse si rivela “un buon osservatore e narratore”. Ciò che stupisce come nota nella postfazione la curatrice è la “prosa diretta e piana degli scritti” a confronto di una vita allucinata e catastrofica pur essendo quella vita e quell'opera strettamente intrecciate. Se alla scrittura ci si affida per consegnarle la vita e in qualche modo liberarsene come scrive Glauser nello stesso tempo come osserva la curatrice quella scrittura è pure per il narratore svizzero l'unico ponte “per raggiungere un mondo dal quale l'esistenza lo ha separato”.


Enzo Rega

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Friedrich Glauser

(Vienna 1896 - Nervi, Genova, 1938) scrittore svizzero. La sua vita tormentata e ribelle fu profondamente segnata dalla precoce perdita della madre e dal rapporto con un padre oppressivo e autoritario; la dipendenza dalla morfina e i disturbi psichici lo condussero a un’esistenza errabonda e a ripetuti ricoveri in manicomio. Nel 1916 aveva conosciuto a Zurigo T. Tzara e aveva frequentato il gruppo dadaista. Queste prime esperienze sono rievocate negli scritti autobiografici poi compresi in Dada, Ascona e altri ricordi (Dada, Ascona und andere Erinnerungen, postumo 1976). Nel 1928-29 si arruolò nella Legione straniera; a questo periodo è ispirato il romanzo Gourrama (1940), il suo capolavoro. Tutta l’opera narrativa di G., riscoperta negli anni Settanta, riflette la sua dolorosa esperienza....

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore