(Vienna 1896 - Nervi, Genova, 1938) scrittore svizzero. La sua vita tormentata e ribelle fu profondamente segnata dalla precoce perdita della madre e dal rapporto con un padre oppressivo e autoritario; la dipendenza dalla morfina e i disturbi psichici lo condussero a un’esistenza errabonda e a ripetuti ricoveri in manicomio. Nel 1916 aveva conosciuto a Zurigo T. Tzara e aveva frequentato il gruppo dadaista. Queste prime esperienze sono rievocate negli scritti autobiografici poi compresi in Dada, Ascona e altri ricordi (Dada, Ascona und andere Erinnerungen, postumo 1976). Nel 1928-29 si arruolò nella Legione straniera; a questo periodo è ispirato il romanzo Gourrama (1940), il suo capolavoro. Tutta l’opera narrativa di G., riscoperta negli anni Settanta, riflette la sua dolorosa esperienza. Nei romanzi e racconti che hanno come protagonista il sergente Studer, della polizia di Berna (Il sergente Studer, Wachtmeister Studer, 1936; Il regno di Matto, Matto Regiert, 1936; Il grafico della febbre, Die Fieberkurve, 1938; Il cinese, Der Chinese, 1939, postumo; Krock & Co., 1941, postumo; Il tè delle tre vecchie signore, Der Tee der drei alten Damen, 1941, postumo), sono rappresentate quelle periferie della vita in cui il delitto appare come l’altra faccia della giustizia.