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George Orwell
Uno scrittore profeta

Scrittore, reporter, saggista e romanziere inglese, George Orwell è uno dei grandi maestri del Novecento letterario, autore di capolavori come La fattoria degli animali e 1984. Il primo è un’allegoria politica mentre il secondo descrive in maniera vivida un mondo distopico dominato da una fantapolitica totalitaria. Trascorsi settant'anni dalla morte del'autore, tanti editori stanno pubblicando nuove traduzioni delle sue opere, finora pubblicate dalla sola Mondadori. Scopri tutte le nuove edizioni delle sue opere e una selezione di libri vintage pensata per te da IBS

Le sue opere più rappresentative

Due capolavori che riflettono il pensiero Orwelliano, anticonformista e critico nei confronti di ogni forma di totalitarismo

Libro La fattoria degli animali. Con testo a fronte George Orwell

La fattoria degli animali

Un'avvincente parabola in cui si dibattono i temi che ancora travagliano il nostro presente

Scritta in soli tre mesi (novembre 1943 - febbraio 1944) con l'intento di affiancare a una satira della Russia stalinista la denuncia di qualunque forma di totalitarismo, La fattoria degli animali, subito diventata un best seller internazionale, è uno di quei "piccoli grandi classici" destinati a durare nel tempo, e ancora oggi uno dei libri più amati di Orwell. La storia degli animali che si ribellano ai loro sfruttatori per instaurare una società degli uguali e che a poco a poco degenera in un incubo macchiato di sangue è narrata in uno stile terso e ammaliante, e trascorre con felice naturalezza dall'ironia al sarcasmo, dal grottesco all'umorismo nero.

Libro 1984 George Orwell

1984

Uno dei piú importanti classici moderni, un tassello fondamentale per comprendere la Storia del Novecento e purtroppo anche la nostra

Londra, 1984, un futuro distopico in cui il mondo è stato spartito fra tre superpotenze dittatoriali. In cielo volano elicotteri e le strade, tappezzate di manifesti del Grande Fratello, il tiranno che tutto vede, sono pattugliate dalla psicopolizia. Winston Smith lavora per il Ministero della Verità, il suo compito è fabbricare menzogne. La sua vita però non è cosí distante da quella di un qualsiasi impiegato. La sua storia è la storia senza tempo di chiunque si senta prigioniero di un sistema opprimente, schiacciato da una quotidianità grigia, schiavo della routine e intrappolato in una serie di relazioni inumane. A salvarlo potrà essere soltanto l'amore. Quello per una vita diversa, che abbia davvero un senso, di cui prova nostalgia pur senza averla mai vissuta.

Tutte le altre opere

Non solo romanzi, ma anche saggi e reportage memorabili

Libro Omaggio alla Catalogna George Orwell

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George Orwell

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Libro Fiorirà l'aspidistra George Orwell

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Libro Il peggiore dei mondi possibili George Orwell

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Libro Una boccata d'aria. Nuova ediz. George Orwell

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Libro Verità/menzogna George Orwell

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LIBRI IN INGLESE

Per chi ama leggere in lingua originale le opere del grande scrittore

Incipit d'autore

Le frasi iniziali delle più belle opere di Orwell, per tuffarti nel mondo dell'autore

Nineteen Eighty-Four

It was a bright cold day in April, and the clocks were striking thirteen. Winston Smith, his chin nuzzled into his breast in an effort to escape the vile wind, slipped quickly through the glass doors of Victory Mansions, though not quickly enough to prevent a swirl of gritty dust from entering along with him. The hallway smelt of boiled cabbage and old rag mats. At one end of it a coloured poster, too large for indoor display, had been tacked to the wall. It depicted simply an enormous face, more than a metre wide: the face of a man of about forty-five, with a heavy black moustache and ruggedly handsome features.

1984

Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lento fra i battenti di vetro dell'ingresso agli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui. L'ingresso rimandava odore di cavoli bolliti e di vecchi tappeti sfilacciati. Nel fondo, un cartellone a colori, troppo grande per essere affisso all'interno, era stato inchiodato al muro. Rappresentava una faccia enorme, più larga d'un metro: la faccia d'un uomo di circa quarantacinque anni, con grossi baffi neri e lineamenti rudi ma non sgradevoli. (Traduzione: Gabriele Baldini)

Animal Farm

Mr Jones, of the Manor Farm, had locked the hen-houses for the night, but was too drunk to remember to shut the pop-holes. With the ring of light from his lantern dancing from side to side, he lurched across the yard, kicking off his boots at the back door, drew himself a last glass of beer from the barrell in the scullery and made his way up to bed, where Mrs Jones was already snoring. As soon as the light in the bedroom went out there was a stirring and a fluttering all through the farm buildings. Word had gone round during the day that Old Major, the prize Middle White boar, had had a strange dream on the previous night and wished to communicate it to the other animals. It had been agreed that they should all meet in the big barn as soon as Mr Jones was safely out of the way.

La fattoria degli animali

Il signor Jones, della fattoria padronale, aveva chiuso col lucchetto il pollaio per la notte, ma era troppo ubriaco per ricordarsi di chiudere le finestrelle per le galline. Con il cerchio di luce della lanterna che gli ballava attorno, attraversò barcollando il cortile, si tolse gli stivali calciandoli contro la porta di dietro, si versò un ultimo bicchiere di birra dal barile nel retrocucina e si diresse verso il letto, dove la signora Jones stava già russando. Appena la luce nella stanza da letto si spense ci fu un'agitazione e un fruscio d'ali in tutti gli alloggi della fattoria. Durante la giornata si era sparsa la voce che il Vecchio Maggiore, il verro Mezzo Bianco vincitore di premi, aveva fatto uno strano sogno la notte precedente e desiderava parlarne agli altri animali. Si era deciso che si sarebbero radunati tutti nel grande granaio appena il signor Jones avesse sgombrato completamente il campo. (Traduzione: Arcangelo Canè)

Burmese Days

U Po Kyin, Subdivisional Magistrate of Kyauktada, in Upper Burma, was sitting in his veranda. It was only half-past eight, but the month was April, and there was a closeness in the air, a threat of the long, stifling midday hours. Occasional faint breaths of wind, seeming cool by contrast, stirred the newly-drenched orchids that hung from the eaves. Beyond the orchids one could see the dusty, curved trunk of a palm tree, and then the blazing ultramarine sky. Up in the zenith, so high that it dazzled one to look at them, a few vultures circled without the quiver of a wing.

Giorni in Birmania

U Po Kyin, un magistrato del sottodipartimento di Kyauktada nella Birmania superiore, stava seduto nella veranda di casa sua. Erano solo le otto e mezzo, ma si era già nel mese di aprile e si sentiva nell'aria come un'oppressione, la minaccia delle lunge ore soffocanti del meriggio. A tratti, lievi folate di vento - che per contrasto sembravano fresche - agitavano le orchidee appena annaffiate, pendenti dalla grondaia. Al di là delle orchidee si scorgeva il tronco curvo e polveroso di una palma, e poi il cielo sfolgorante color oltremare. Allo zenit, così in alto che abbagliavano solo a guardarli, alcuni avvoltoi roteavano senza un palpito d'ala. (Traduzione: Giovanna Caracciolo)

Homage to Catalonia

In the Lenin barracks in Barcelona, the day before I joined the militia, I saw an Italian militiaman standing in front of the officers' table. He was a tough-looking youth of twenty-five or six, with reddish-yellow hair and powerful shoulders. His peaked leather cap was pulled fiercely over one eye. He was standing in profile to me, his chin on his breast, gazing with a puzzled frown at a map which one of the officers had open on the table. Something in his face deeply moved me. It was the face of a man that would commit murder and throw away his life for a friend - the kind of face you would expect in an Anarchist, though as likely as not he was a Communist. There were both candour and ferocity in it; also the pathetic reverence that illiterate people have for their supposed superiors. Obviously he could not make head or tail of the map; obviously he regarded map-reading as a stupendous intellectual feat. I hardly know why, but I have seldom seen anyone - any man, I mean - to whom I have taken such an immediate liking. While they were talking round the table some remark brought it out that I was a foreigner. The Italian raised his head and said quickly: "Italiano?" I answered in my bad Spanish : "No, Inglès. Y tu?" "Italiano" As we went out he stepped across the room and gripped my hand very hard. Queer the affection you can feel for a stranger! It was as though his spirit and mine had momentarily succeded in bridging the gulf of language and tradition and meeting in utter intimacy.

Omaggio alla Catalogna

Nella caserma Lenin di Barcellona, il giorno prima di unirmi alla milizia, vidi un miliziano italiano che stava in piedi davati al tavolo degli ufficiali. Era un giovane sui 25-26 anni, dall'aspetto deciso, con capelli giallo-rossicci e spalle robuste. Il suo berretto di pelle con la visiera tirata sopra un occhio gli dava un'aria fiera. Lo vedevo di profilo, col mento piegato sul petto mentre stava osservando con un'espressione perplessa una mappa che uno degli ufficiali teneva aperta sul tavolo. Qualcosa nel suo viso mi colpì profondamente. Era il viso di un uomo disposto a commettere un omicidio e a dare la vita per un amico - il tipo di viso che ti aspetteresti in un anarchico, anche se molto più probabilmente era un comunista. C'erano sia candore che ferocia in quel viso, e anche un'espressione di reverente rispetto che faceva quasi tenerezza, quella che le persone poco istruite hanno verso i loro supposti superiori. Naturalmente non riusciva a capire niente di quella mappa e naturalmente considerava la lettura di una mappa come un'impresa altamente intellettuale. Non so perchè, ma raramente ho visto qualcuno, qualunque uomo intendo, che mi sia così immediatamente piaciuto. Mentre parlavano vicino al tavolo venne fuori che io ero uno straniero. L'italiano alzò il capo e disse subito: "Italiano?" Io risposi nel mio cattivo spagnolo: "No, Inglès, Y tu?" "Italiano" Mentre uscivamo lui attraversò la stanza e mi strinse la mano con molta forza. Strano l'affetto che si può provare per un estraneo! Era come se il suo spirito e il mio per un momento fossero riusciti a costruire un ponte sull'abisso di lingua e cultura e a incontrarsi in una totale intimità. (Traduzione: Arcangelo Canè)

Down and Out in Paris and London

The Rue du Coq d'Or, Paris, seven in the morning. A succession of furious, choking yells from the street. Madame Monce, who kept the little hotel opposite mine, had come out onto the pavement to address a lodger on the third floor. Her bare feet were stuck into sabots and her grey hair was streaming down.

Senza un soldo a Parigi e a Londra

Parigi, rue du Coq d'Or, le sette del mattino. Una sequela di urla strozzate e furibonde dalla strada. Madame Monce, la padrona dell'alberghetto di fronte al mio, era uscita sul marciapiede per apostrofare una pensionante del terzo piano. Aveva i piedi nudi infilati negli zoccoli e i capelli grigi spioventi. (Traduzione: Isabella Leonetti)