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Il libro contiene la trascrizione del corso universitario redatto in forma di lezioni che il Prof..Salvemini, in esilio negli U.S.A. dal 1925, tenne presso l'Università di Harvard intorno al 1943. Inizia con l’analisi della crisi socio-economica italiana del Primo Dopoguerra e termina con la descrizione dei Patti Lateranensi. Opera imprescindibile se si vuol comprendere l’avvento del fascismo. Un estratto:” Ci sono due fatti fondamentali che si devono tener presente se si vuole comprendere la vittoria fascista. Il primo è che il movimento fascista (non il movimento scarsamente organizzato, ultrarivoluzionario e poco efficiente del 1919-20, ma il movimento antisindacale, ben organizzato e del tutto efficiente del 1921) cominciò a svilupparsi proprio mentre nel paese l’agitazione del dopoguerra cominciava a venire meno.......Via via che gli effetti del contraccolpo della guerra s’andavano attenuando, il popolo italiano si avviava a guarigione dopo la “nevrastenia del dopoguerra”. Ma le autorità militari con l’armare i fascisti, la polizia e la magistratura assicurando loro l’impunità, impedirono al popolo italiano di ritrovare per processo spontaneo la via della salvezza. Esso non fu pacificato per mezzo della ragione; esso fu sottoposto al ferro e al fuoco. Il fascismo non significò affatto la medicina contro la malattia bolscevica; esso fu una nuova e ancor più terrificante malattia, la guerra civile, che si sostituì alla esaltazione rivoluzionaria, quando questa volgeva già al tramonto; o era piuttosto una fase nuova ed ancor più terrificante di quella stessa malattia di cui, più o meno, soffrivano tutti i paesi: la nevrastenia del dopoguerra. Il secondo fatto è anche più essenziale……Le autorità militari, la polizia e la magistratura non interferirono mai nelle attività fasciste, ma le aiutarono e le favorirono……Non rimaneva nessun’altra strada che quella di opporsi con la forza alla forza.”
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