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Otto anni al potere. Una tragedia americana
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Otto anni al potere. Una tragedia americana
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L’intellettuale afroamericano più influente del momento riflette sul razzismo, sulla presidenza di Barack Obama e su quanto di sconvolgente è seguito, inclusa l’elezione di Donald Trump.
“Mi sono chiesta chi potesse riempire il vuoto intellettuale lasciato dalla morte di James Baldwin. Chiaramente è Ta-Nehisi Coates.” - Toni Morrison
“Coates è probabilmente l’unico giornalista al mondo i cui articoli sono accolti con lo stesso fervore che potrebbe accompagnare l’ultimo album dei Radiohead o di Beyoncé.” - Financial Times
Dal 2008 al 2016 il leader del mondo libero è stato un uomo nero. Barack Obama, eletto nel panico diffuso, nel corso di due mandati è emerso come una forza altamente stabilizzante. Lui, la sua famiglia e la sua amministrazione sono stati l'immagine della facilità con la quale i neri hanno potuto integrarsi nella tradizione della cultura, della politica e del mito americano. Ma il "Buon Governo dei Negri" e il suo potere simbolico - prova che il biancume non è stato abbastanza forte da evitare che i peones si installassero nel castello - ha fatto paura al suprematismo bianco e ai suoi sostenitori... Coates firma otto saggi potenti, uno per ogni anno della presidenza Obama, che è stata anche suolo fertile per l'ascesa di una schiera di uomini neri di talento, Coates compreso: «Perché il talento non è niente se non hai un terreno dove esporre i tuoi doni».
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2018
In commercio dal:
12 giugno 2018
Pagine:
480 p., Brossura
EAN:
9788845296994
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Giacc
07 gennaio 2021
Il racconto di una vita, quella dell'autore, tra aspirazioni e speranze di riscatto per la comunità afroamericana statunitense, culminate nell'elezione di Obama alla casa bianca. Coates si interroga su quali sono stati i limiti della prima presidenza nera degli Stati Uniti, sfociati nel trumpismo. Consigliatissimo.
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Alessia
12 dicembre 2020
Coates ripercorre gli otto anni della presidenza di Obama con otto saggi, uno per ogni anno. Ognuno di questi saggi ci apre gli occhi sugli Stati Uniti, sulle sue contraddizioni, sui suoi progressi e sul tanto lavoro che c’è ancora da fare. Non è un libro che parla di razzismo, è molto di più. Consigliato a chi si domanda come è possibile che gli Stati Uniti abbiamo eletto dopo Obama, il primo presidente nero, proprio Trump, il presidente più razzista che l’America, definito dall’autore come il primo presidente bianco. Il perché lo scoprirete leggendo.
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