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Una catena di esistenze affascinanti, narrate con una lingua preziosa ed esatta, capace di straniare il lettore per meglio immergerlo nella vita pulsante che scorre tra le pagine di questo romanzo indimenticabile.
«"Ovunque, proteggici" è un romanzo bellissimo: vero senza l'alibi dell'autofiction; moderno senza il ricatto dell'attuale; duraturo perché scritto per il lettore non sul lettore. Ho adorato ogni singola riga di questo romanzo, ho sofferto e gioito con Lorenzo Girosa come se fosse una parte di me» – Marcello Fois
Una lettera anonima, e dentro una sola parola: "assassino". Questo basta a Lorenzo Girosa per tornare con la mente a un passato che credeva sepolto per sempre e che custodisce un terribile segreto. Ma, insieme al ricordo del crimine dimenticato, dalle pieghe del tempo riemerge un intero mondo, magico e disgraziato, abitato da personaggi in bilico tra l'incanto della fiaba e la durezza di una realtà avara di gioie e di figli. In un arco che dalla seconda metà dell'Ottocento arriva ai giorni nostri, come dentro una scatola magica del Mondo Novo incontriamo il Vecchio Girosa, pugile che fin da bambino si muove con la seria gravità di un adulto; i fratelli Domenico ed Enrico, destinati a esistenze opposte – uno all'inseguimento dell'avventura dalle trincee della Prima guerra mondiale alle coste promettenti della Merica; l'altro legato a una vita in chiave minore, tra i fumi della galleria in cui passa il treno e quelli degli alambicchi in cui fa sobbollire le erbe raccolte nei campi. E ancora una Bambina colpita da un fulmine e dal dono maledetto di vedere il futuro; e poi Francesca, la madre del narratore, che «aveva da sempre pensieri di vento» ma finisce per metter su famiglia con Blacmàn, mangiafuoco fuori tempo massimo, «con quell'aspetto da zingaro quale in fondo era, da prestigiatore da quattro soldi: un uomo con mani grandi solo per suonartele, ma non per prendere la vita come si deve». Una catena di esistenze affascinanti, narrate con una lingua preziosa ed esatta, capace di straniare il lettore per meglio immergerlo nella vita pulsante che scorre tra le pagine di questo romanzo indimenticabile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'unico romanzo italiano, insieme a "La vita in tempo di pace" di Pecoraro, che negli ultimi mi abbia coinvolta dalla primissima pagina e di cui posso dire: bellissimo. Una scrittura quasi di altri tempi per una storia senza tempo.
Diffcile, intricato di personaggi e storie talmente tanto che stanca. L'ho riletto dopo un paio di anni. Sinceramente per un pò ho temuto di non essere più la "lettrice accanita" di sempre ... non andavo avanti, chiudevo il libro e facevo altro, dopo aver pensato per alcune settimane "cosa mi sta succedendo?" ho iniziato un altro libro ed ho capito che questo è proprio poco digeribile. Peccato perchè l'ideazione è molto bella.
"Tra i finalisti dell’edizione 2014 del Premio Strega, Ovunque, proteggici di Elisa Ruotolo è il racconto del tentativo dell’ultimo discendente dei Girosa di ricostruire la storia della sua famiglia e rintracciare così i segni di quell’incompletezza che in varie forme affligge da sempre il suo sangue. I percorsi delle vite sbagliate e inconcludenti dei componenti della famiglia Girosa, in questo modo, diventano per l’ultimo discendente una sorta di ideogramma, un segno attraverso cui interpretare le proprie sconfitte, per scorgere una possibilità di redenzione oltre un delitto consumatosi nel passato del protagonista, e che da lì ritorna a tormentarlo, come un epilogo necessario della stessa discendenza Girosa". Recensione completa: http://www.rivistaunaspecie.com/recensione-ovunque-proteggici-elisa-ruotolo/
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