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Anno edizione: 2022
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Una narrazione intensa e coinvolgente, che porta il lettore a riflettere sul tempo, sui cambiamenti e sul ruolo del destino. L'autore ha deciso di ambientare il suo romanzo in Sardegna, in un paese senza vento: "Chenes", che in sardo vuole appunto dire "senza". Un paese fotografato negli anni Cinquanta del secolo scorso, ma che piuttosto pare essersi fermato ad almeno un secolo prima, dove le maldicenze regnano sovrane e non pare esserci traccia di quella solidarietà tanto tipica della nostra terra. Un paese dove il giovane Paolo Selis arriva nel luglio del 1956 in qualità di medico, per prestare la propria professionalità in una terra dove i rimedi sono sempre stati quelli tradizionali. E il dottor Selis tutto avrebbe pensato, tranne di trovarsi invischiato in un omicidio, in un paese senza vento e movimento, immobile nella propria ripetitività. Una lettura assolutamente consigliata! Forse sono un po' di parte ma amo i romanzi che hanno come sfondo la Sardegna e sono felice che diversi autori la stiano scegliendo come ambientazione per le loro storie. Vi lascio con questa bellissima immagine della Sardegna descritta nel romanzo e vi invito a recuperare questo titolo se ancora non è nella vostra libreria. "Guardando il paesaggio pensai alla Sardegna tutta, a quella che conoscevo e a quella che ancora invece mi era sconosciuta; mi venne in mente quest’immagine, di un’isola composta da piccole isole formate di piccoli paesi vicini ma lontani fra loro, perché nelle loro somiglianze emergevano e crescevano immancabili differenze. Isole dunque, isole circondate dal mare anche dove il mare non c’era, ad allontanare tutto l’intorno, a farne cosa unica e particolare, seppure unite dalle stesse acque che le dividevano."
Bel romanzo questo di Marco Dettori, che definire giallo è sicuramente riduttivo. Accanto alle atmosfere deleddiane e non lontane da Buzzati, con un buon approfondimento della psicologia dei personaggi attori del dramma, troviamo una prosa alla Sciascia ed un intreccio criminoso ricco di colpi di scena. Bravo!
Recensioni
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