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Anno edizione: 2020
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Per troppo tempo la filosofia è stata ridotta a mero discorso teorico disincarnato per pensatori da tavolino.È arrivato il momento di cambiare postura e rimettere in gioco il corpo in filosofia.
«Passando per Epitteto, Hegel e Nietzsche, Regazzoni esplora il rapporto tra pensiero, attività fisica e arti marziali come il jiu-jitsu per far crescere la capacità di riflettere su esistenza e destino, e la parte animale e corporea dell'uomo» - La Lettura
È arrivato il momento di tornare alla palestra di Platone, il gymnasion a nord ovest di Atene in cui Platone e i suoi allievi praticavano con la stessa serietà il dialogo e la lotta. Si tratta di rileggere in modo inedito la filosofia platonica come cura e allenamento del plesso mente-corpo e di proporre una filosofia incarnata per l'oggi. È il compito che si prefigge Simone Regazzoni: rimettere il filosofo in piedi, abbandonare l'archeologia del sapere e iniziare a pensare a partire dal e attraverso il corpo. La filosofia torna così a essere un'arte del corpo vivente attraverso cui fare esperienza dei propri limiti e del loro superamento, della paura, della fatica,del dolore, della gioia, della propria potenza di esistenza, della possibilità di sottrarsi a dispositivi di potere e di elevarsi. Passando per Thoreau, Nietzsche, Foucault, Shusterman si arriva al culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali, alle Mixed Martial Arts, agli allenamenti di Bruce Lee e all'Arte marziale del Hwa Rang Do praticata da Simone Regazzoni. Egli stesso filosofo atleta che si muove nell'orizzonte della filosofia incarnata per provare ogni giorno a essere migliori di ciò che si è.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non mi ha dato nulla di concreto
E' Il corpo,bellezza. Perché diciamo mi "leggi nel pensiero" o "ti capisco al volo"? Come intendiamo le intenzionalità altrui? Se ormai il contributo dei neuroni specchio in questi processi è acquisito, c'è un taciuto un espunto che va illuminato ancora: Regazzoni nel suo "La Palestra del Platone" ci consegna uno sguardo altrettanto convincente dei neuroni specchio, una lettura che costituisce un punto di non ritorno non solo per la riflessione filosofica ma, e questo non è un "accidente", per la nostra vita.Il pensiero torna alle sue radici, occultate da Cartesio e per un lungo periodo fino alla cesura ed alla "svolta" operata da Nietzsche: una biforcazione della ricerca filosofica, un "salto catastrofico" alla Thom, la καταστροφή nella tragedia greca col significato di "girare giù, cambiamento,rovesciamento".La scoperta dei neuroni di Rizzolati dell'Università di Parma ha allargato lo sguardo sulla neurobiologia e non solo: profondi sono stati i riflessi nel pensiero filosofico e nello spazio sociale dove si estrinsecanocompassione, solidarietà, intersoggettività: Nell'osservare le azioni altrui il sistema neurale di chi osserva va ad attivarsi nella stessa misura in cui si attiva allorquando è l'osservatore a compiere un'azione;l'empatia trova fondamento e spiegazione: capire l'altro, identificarsi nel dolore o nella gioia altrui, "leggere" e capire un gesto altrui è possibile grazie ai neuroni specchio: ci specchiamo negli altri come costoro in noi;ma, ancor prima, è il corpo che parla per noi e di noi: è imperdonabile che il pensiero abbia occultato, espunto il linguaggio ed il pensiero insito nel/del corpo, sono gli occhi che vedono, capiscono, è il corpo che vede e pensa.Corpo e mente, scissi per lungo tempo in filosofia e nel pensiero religioso, trovavano in Grecia uno spazio nobile nelle palestre: luoghi in cui coabitano idee ed esercizio fisico, senza soluzione di continuità come nella Palestra di Platone.
Un libro bellissimo! che presenta un Platone mai visto e ci mostra come la filosofia oggi possa essere allenamento integrale di noi stessi, dell'anima e del corpo. Si legge come un romanzo, che alterna la storia della palestra di Platone e la filosofia dell'allenamento dell'autore che è un filosofo allievo di Derrida e praticante di arti marziali.
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