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La palla al piede. Una storia del pregiudizio antimeridionale
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La palla al piede. Una storia del pregiudizio antimeridionale - Antonino De Francesco - copertina
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palla al piede. Una storia del pregiudizio antimeridionale

Descrizione


Per il movimento risorgimentale il Mezzogiorno rappresentò sino al 1848 una terra dal forte potenziale rivoluzionario. Successivamente, la tragedia di Pisacane a Sapri e le modalità stesse del crollo delle Due Sicilie trasformarono quel mito in un incubo: le regioni meridionali parvero, agli occhi della nuova Italia, una terra indistintamente arretrata, dove il passatismo e la superstizione incrociavano la violenza del brigantaggio. Nacque così un'Africa in casa, la pesante palla al piede che frenava il resto del paese nel proprio slancio modernizzatore. Per dare forma a questa disillusione si fece ricorso a quanto la tradizione culturale da tempo metteva a disposizione, ossia una serie di stereotipi e luoghi comuni che, sin dal Settecento, avevano presentato il Mezzogiorno come un mondo esotico e antropologicamente diverso. Essi si diffusero rapidamente, anche tramite opere letterarie, giornalistiche, teatrali e cinematografiche, e servirono a legittimare la paternalistica presa in carico di una società incapace di governarsi da sé nonché la pretesa di liberarsi del fardello di un mondo reputato improduttivo e parassitario. Il libro ripercorre la storia largamente inesplorata della natura politica di un pregiudizio che ha condizionato centocinquant'anni di vita unitaria e che ancora surriscalda il dibattito in Italia.
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Dettagli

2020
Tascabile
3 settembre 2020
256 p., Brossura
9788807894299

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ivan
Recensioni: 3/5

Un libro che vale la pena leggere, ben documentato sul periodo postunitario, più sbrigativo ma non superficiale sul periodo del secondo dopoguerra: ma certi aspetti come il terremoto del 1980, il radicamento delle mafie al Nord o il clientelismo meritavano maggiore spazio, perché spiegano molto dei cosiddetti "pregiudizi" antimeridionali, molto più - a mio modestissimo parere (non sono uno storico) - che non i titoli dei giornali o le opere letterarie e teatrali continuamente messi sul banco degli imputati.

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GIANNI
Recensioni: 4/5

Ancora un saggio sulla questione meridionale, ma ancora meglio, sull'antimeridionalismo: i dibattiti sull'argomento, da prima del 1860, hanno in qualche modo fornito argomenti a sostegno o contro le tante teorie storiche o sociologiche o antropologiche o letterarie sulle diversità dei meridionali. De Francesco aggiunge nuovi motivi di riflessione contro i tanti luoghi comuni e stereotipi, che hanno costruito quei tratti "caratteristici" dei popoli meridionali, causa di tante incomprensioni, ingiustizie e crimini. Comunicare al mondo certi tratti morfologici, abitudini popolari, riti, superstizioni perseguiva scopi precisi. Ai baroni feudali serviva per dimostrare quanto fosse giusto tenere sottomessa quella plebaglia ignorante e sporca. Ai vicerè spagnoli serviva per giustificare le ragioni del loro dominio su questa parte d'Italia. Poi è servito ai Borboni. E poi ancora è servito a Casa Savoia, alla mafia e alla camorra. E successivamente all'industria piemontese e lombarda del dopoguerra accentuare e sottolineare quel dualismo, certamente insito nella realtà meridionale, ma dolosamente esasperato e ingigantito dalle classi dirigenti. Insomma pochi sono stati quelli che hanno raccontato le verità del Sud e tanti quelli che hanno trovato più comodo e utile sciorinare i triti e ritriti quadretti di colore, che oggi si ritiene appartengano alla tradizione. Né è sfuggito a questo sport nazionale quel mondo caratteristico della canzone napoletana propagato da autori come Salvatore Di Giacomo o Ferdinando Russo, né il teatro di Eduardo De Filippo.

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Antonino De Francesco

1954, Milano

Ordinario di storia moderna all’Università degli studi di Milano. Ha dedicato ricerche alla storia del movimento democratico in Francia e in Italia, con particolare riguardo alle vicende della Rivoluzione francese e del Mezzogiorno in età moderna. Dei suoi libri ricordiamo: Il governo senza testa. Movimento democratico e federalismo nella Francia rivoluzionaria, 1789-1795 (Morano 1992), Vincenzo Cuoco. Una vita politica (Laterza 1997), 1799. Una storia d’Italia (Guerini e Associati 2004), Mito e storiografia della “grande rivoluzione”. La Rivoluzione francese nella cultura politica italiana del ’900 (Guida 2006), L’Italia di Bonaparte. Politica, statualità e nazione nella penisola tra due rivoluzioni, 1796-1821 (Utet 2011). Di Vincenzo...

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