Parenti lontani
- EAN: 9788831795296

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02/12/2011 13:51:37
Molto bello, un libro divertente in una prosa scorrevole ed efficace
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22/09/2011 11:16:56
Diciamo che gli scrittori italiani di questa generazione (G. Carofiglio escluso), cominciano veramente a darmi sui nervi, soprattutto se paragonati ai coetanei colleghi britannici (David Mitchell, Jonathan Coe, Robert McLiam, per citarne alcuni). Non è male la trovata del sushi e di Veronica, ma il resto suona ridondante, prolisso, scontato e banale. Ma che ne hanno fatto della preziosa eredità, della cultura, dello studio e l'ingegno del glorioso passato letterario italiano? Sembrano tutti dei gran dilettanti e per quanto laureati e apparentemente 'studiati' trasudano approssimazione e improvvisazione. Scrivere non è un mestiere per tutti.
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19/03/2011 23:03:13
Lo scrittore è bravo, non c'è che dire, ha tecnica, sa raccontare, certo. Ma il libro dopo un inizio con qualche scintilla di interesse nei personaggi ricercati (Nonnilde in particolare), diventa un polpettone dove i momenti più accattivanti sono le improbabili storie di sesso. Qualche spunto a parte, qua e là, e con il piacere di uno stile leggero ed a tratti ironico. Cosa più importante, manca di emozione, di verità, di quei momenti che rendono Grandi gli scrittori ed i personaggi. E' un romanzone da spiaggia di prima qualità, ma niente a che fare con il Grande romanzo. Boccio anche il Corriere che l'ha consigliato in questa veste. Sarebbe stato più sincero venderlo per quello che è: un libro piacevole, ben scritto, senza velleità di grandezza.
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24/05/2010 22:50:50
ora si ragiona! dopo aver letto "...Aglianico..." mi ero chiesto come fosse possibile che D´Orrico si fosse scomodato per questo scrittore. Parenti Lontani é decisamente superiore (anzi é tutta un´altra cosa), c´entra poco con Philip Roth, ma ciononostante ha una sua dignitá di "grande romanzo italiano" con un andamento volutamente non-realistico, picaresco e con una qualitá archetipica (ovvero di creare dei "tipi" italiani riconoscibili e sinceramente divertenti) che mi ha piuttosto ricordato Stefano Benni. certo Cappelli a volte esagera in un suo personalissimo videogioco "platform" dove deve sempre succedere per forza qualcosa, detto questo la qualitá c´é e la lettura é come detto godibile
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01/07/2009 14:00:01
Assolutamente grata al Corriere che mi ha invitato a conoscere Cappelli...!
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23/03/2009 22:21:41
Tutto un girare intorno a luoghi comuni e un raccontare di frizzi e lazzi che dopo una cinquantina di pagine ti lascia con un senso di noia. Non mi piace questo genere di intrattenimento.
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01/03/2009 10:04:41
Be', magari addirittura "ridere da soli" no, anche perché un buon libro scritto in chiave umoristica dovrebbe far sorridere, nient'altro: questa è la lezione di Huxley, tanto per dirne una. Chi vuole ridere - sempre che ci riesca - vada a leggersi i libri dei comici di Zelig... Però "Parenti lontani", specie in questi tempi di caos calmi, sperimentalismi, psicologismi e baricchismi, si fa apprezzare. Cappelli è uno che sa raccontare - perché in fondo QUESTO si tratta di fare, e anche se a volte, anzi quasi sempre, specie nella seconda parte esagera con il sesso e le vicissitudini improbabili, il libro è ugualmente godibile. Molto azzeccato in particolare il finale. Giudico sintomatico il fatto che, nonostante l'autore sembra essere diventato un oggetto di culto o quasi, continui a pubblicare con una casa editrice non di primissima fila: come se fossero solo queste a non doversi preoccupare di DOVER vendere ad ogni costo... La vera letteratura, o quel che ne rimane, in mano ai medi e piccoli editori?
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06/02/2009 20:07:50
Ultimamente è comparsa in tutte le recensioni dei libri di Cappelli un'ondata di acidume rivolta all'autore, ma sembrerebbe ancor di più, ad un critico che di lui spesso parla con entusiasmo. Che ci si trovi in presenza di piccole invidie di bottega ? I libri di Cappelli in verità sono belli, particolari e godibili e, per questo, rari nel panorama degli scrittori italiani. Si parla della provincia con amara ironia, ma anche con vere esplosioni di comicità ben distribuite. Vi pare poco ???
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23/01/2009 10:59:20
Cappelli è uno che ha lo straordinario dono di saper raccontare le storie. La prima parte del romanzo è uno spettacolare spaccato della vita di provincia con tutti i personaggi e gli ingredienti giusti per farne una Storia, con la maiuscola. Poi, a metà strada, l'incantesimo inspiegabilmente si rompe e l'autore sembra farsi prendere troppo la mano: una sequenza ininterrotta di (improbabili) vicissitudini e una voglia di riempire le pagine a tutti i costi con colpi di scena a avventure stiracchiate (e poi quella vita sessuale che neanche Bukowski...ma dai!). Peccato. Ma il talento c'è tutto.
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16/01/2009 12:46:51
L'educazione sentimentale (ma soprattutto sessuale) di un ragazzo del sud. Si sorride e si ride, ma se il "grande romanzo italiano" deve consistere solo in tette, cosce e ripetute copule, ho paura che le aspettative dei critici ultimamente si siano molto ridimensionate...
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13/01/2009 22:32:37
LIbro con qualche spunto interessante ma alla lunga prolisso, narcisistico e improbabile.
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01/12/2008 23:29:46
Noioso. Sopravvalutato. Ho letto una critica che parlava addirittura di un Roth italiano e mi sono lasciato convincere. Io credo che ci voglia un po' di misura, così come nelle stroncature anche nelle esaltazioni. Si creano falsi miti e si va incontro a grosse delusioni, come in questo caso. Questo libro non convince affatto. Peccato.
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13/11/2008 22:23:17
un libro flaccido, una lungaggine che crede di far ridere invece è ottimo per prendere sonno
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08/11/2008 23:51:05
Divertente e spassoso, è possibile identificarsi nel protagonista, nelle sue gesta e nei suoi pensieri dell'età prima infantile, poi adolescenziale, poi adulta, etc. etc. Sono tuttavia poco realiste ed eccessivamente "avventurose e romanzate" le ultime pagine (quelle "americane" ,intendo), che gli valgono un voto sotto la perfezione... Ma Cappelli è proprio bravo.
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09/10/2008 16:49:24
Grande Grande Gaetano Cappelli. Bisogna fare passaparola, se lo merita, altro che certi romanzucoli finiti nelle cinquine finali dei Premi letterari italiani. Lui si merita la fama usurpata da tanti. La sua scrittura è apparentemente prolissa, ma, al contrario, è efficace, perfetta. Applica una punteggiatura favolosa. Studenti (e non) imparate da lui !!!
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09/10/2008 13:37:59
Sopravvalutato anche secondo me. Zero dialoghi periodi lunghissimi che rendono difficoltosa la lettura. Pochi fatti salienti. Ho letto 120 pagine nelle quali succde davvero poco.
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22/09/2008 09:03:50
LA SCRITTURA DI CAPPELLI E' GENIALE E TRAVOLGENTE..SI TRATTA VERAMENTE DI UN GRANDE ROMANZO(UNICO NEO A MIO AVVISO LE PAGINE NEWYORKESI CHE SONO UN PO' TROPPO CONCITATE ED ESAGERATE)ALCUNI PERSONAGGI(COME NONNILDE) ENTRANO DI DIRITTO NELLA MITOLOGIA DEL ROMANZO ITALIANO
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16/09/2008 11:25:28
Ho letto prima "Storia controversa..." e poi questo e li ho trovati entrambi geniali, intrisi di un'ironia niente affatto banale. Cappelli ti tiene avvinto fino all'ultima pagina.
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12/09/2008 13:45:56
A me Gaetano Cappelli mi pare ancora trooooppo sottovalutato. Parenti lontani è ormai un classico! L'ho letto tre volte. Nel nome Mimmo, invece, mi sembra ci siano troppe "emme". No?
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03/08/2008 01:27:38
A me sembra sopravvalutato. Come al solito, mai fidarsi della critica.
