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Anno edizione: 2005
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Le gemelle Rubino, Mimì e Violetta (nomi d’opera), tengono pensione ospitando un anziano professore di matematica, Giovanni Bertola. Ogni domenica lo va a trovare un suo giovane allievo, Carlo Meroni, professore di matematica all’università. I due giocano a scacchi, filosofeggiano. Bertola accoglie Meroni con un motto ironico su una lavagna e mostrando, nella scatola degli scacchi, una siringa: con questa Meroni porrà fine, al momento giusto, alla sua anziana vita. Meroni mangia ogni giorno da Nino Zaza, un ristoratore desideroso di ricevere lezioni di filosofia, conosce Ginetta, nipote delle signore Rubino. Con Ginetta avrà fugaci relazioni amorose. Nella parte centrale del romanzo, Bertola scappa. Dopo una notte di ricerche, Zaza e Meroni troveranno l’anziano professore. La vecchiaia avanza, Bertola è sempre meno autosufficiente. Solo Ginetta saprà consolarlo e alleviare le sue sofferenze. Penultimo romanzo di Arpino. Romanzo sulla fine della vita, malinconico, a tratti cupo. La figura libera di Ginetta, pur nella sua solitaria disperazione, appare la sola a poter guadagnare una via d’uscita tra personaggi sopraffatti dalle abitudini, prigionieri del torpore della routine, o, come Bertola, libertino ormai invecchiato, vinto dall’inesorabile trascorrere della vita.
Dissento: trovo quest'opera monocorde e didascalica. Arpino ha scritto sicuramente di meglio.
Splendida storia di amore vecchiaia solitudine morte e di paura del vivere e del morire.Arpino sbandiera l'idea la convinzione che l'uomo debba sempre avere il libero arbitrio di decidere della propria esistenza contro qualunque tentativo di ingabbiarlo a fini religiosi.Si potra' non essere magari d'accordo con queste idee ma comunque la forza che deriva da queste pagine abbaglia e stordisce.Grande libro.
Recensioni
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