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Anno edizione: 2016
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Paul McCartney è morto nel novembre del 1967 e, per non fermare la ben oliata e redditizia macchina dei Beatles, venne sostituito con un sosia che tuttora prosegue a portare avanti una carriera artistica e un'esistenza terrena fittizie. Questa leggenda è nota con l'acronimo di PID, ovverosia Paul Is Dead; il primo a non darle alcun tipo di credibilità è proprio l'autore di questo libro, Marco Crescenzi, già noto nell'ambiente dei fans dei Fab 4 per aver firmato Silver Beatles 1956-1963, la storia dei Beatles prima dei Beatles. Pertanto Paul is alive è un libro che nasce con il preciso intento di smontare pezzo per pezzo la fantasiosa leggenda detta PID, prendendo bonariamente in giro i mitomani fermamente convinti che il vero McCartney ci abbia lasciati in un tragico incidente d'auto di oltre mezzo secolo fa e che questo fatto sia innegabilmente provato da una nutrita serie di indizi fornitici proprio dagli stessi Beatles sulle copertine dei loro dischi e nei testi delle canzoni. Tanto per fare un esempio, l'impareggiabile, iconica copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967) conterrebbe una miriade di queste 'prove inconfutabili', come la corona mortuaria a forma di basso (lo strumento di Paul, per l'appunto) inquadrata in basso a destra. Ma c'è perfino chi si è messo ad analizzare le migliaia di foto scattate al musicista nel corso degli anni, per concludere che la postura, le espressioni del viso e infiniti altri dettagli sono evidentemente stati modificati dopo la sostituzione. Dal fan club al fanatismo il passo è d'altronde breve e Crescenzi è bravo a sminuire qualsiasi teoria complottistica, chiosando ogni volta con una sonora risata.
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