L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2020
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Grosseto, 1943. Maria e Lucio sono ragazzi e sono innamorati. Ma la Guerra non tollera amore alcuno, specie il loro. Lei è la figlia di un notabile, con amicizie importanti nel partito fascista. Lui è un ragazzo di bottega, dissidente e partigiano. Un amore impossibile, un amore pericoloso, un amore che va punito. Così, Lucio scompare tra i boschi, tra chi lotta per la libertà. Maria invece la libertà la perde, e finisce chiusa in manicomio per volere del padre. "Dunque, nel referto medico la sua malattia è classificata nella patologia dell'isteria. Sì, carattere eversivo, rifiuto delle regole, contestatrice, disubbidiente all'autorità familiare, eccessiva indipendenza, sovvertitrice di regole". Un romanzo che impegna la mente e spacca il cuore. "Pazze di libertà", un titolo così allegro, gioioso, solare, solo all'apparenza. Ma l'apparenza inganna, specie qui. Dietro il titolo della Meconcelli, si celano storia di guerra, di malattia e manicomio, e di amore, anche, ma quello che fa rima col dolore. Pazze di libertà diventa così prive di libertà, declinazione al femminile ovvio, sempre e ancora. Sono onesta: un libro che mi ha fatto male. Ho cercato di mantenere un certo distacco dalle vicende di Maria, Flora, Assunta, Ines, ma inutilmente. Solo facendoti attraversare appieno dalla sofferenza di queste donne, ne capisci il disagio, la paura, la forza alternata alla frustrazione di stare subendo un'ingiustizia e non poter fare nulla. Nemmeno gridare, perché se gridi, sei pazza, e se sei pazza, l'inferno in cui sei finita te lo meriti, e non ne esci più. È un inferno reale, quello raccontato da Silvia, un inferno che percepisci bene anche come lettrice. Un inferno necessario. Perché superato il dolore e la rabbia, rimanga la testimonianza, l'indignazione, il coraggio di combattere affinché le donne possano essere tutte, felicemente, PAZZE e non PRIVE di libertà.
Un libro doloroso e dolcissimo, una magnifica scoperta. Lo consiglio a tutti.
La storia della giovane Maria è la storia di una donna che si è ribellata ai canoni comportamentali femminili in un'epoca, in un'Italia in piena seconda guerra mondiale, in un cui non era concesso. Una storia nella quale la libertà è stata pagata a caro prezzo. La protagonista si risveglia confusa e disorientata in un luogo che non riconosce, in una stanza chiusa a chiave, con le sbarre alla finestra. Maria si trova in un manicomio senza sapere perché. In una saggia alternanza tra passato e presente il lettore scopre la storia di Maria, figlia di un importante funzionario del partito fascista ed innamorata di Lucio, lontano da lei per estrazione sociale ed ideologia politica: un partigiano molto attivo della Resistenza. Il dolore claustrofobico, il terrore e il dramma di Maria sono reali, riescono ad arrivare al lettore e a destabilizzarlo. Un libro struggente che consiglio assolutamente!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore