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In principio fu il mito della "donna fatale", il nuovo immaginario erotico nato dalle pagine del romanzo popolare, dalle trasformazioni della condizione femminile e dagli scandali delle "instancabili romanzatrici" (Croce) dei primi anni del secolo. Sul confine mobile, a cavallo tra i pregiudizi patriarcali e le gesta delle "grandi impure", ambientava i suoi romanzi anche la più famosa scrittrice d'appendice, Carolina Invernizio, la quale, ritraendo una realtà femminile sempre più instabile, ne descriveva (e sfruttava) con astuto conformismo le repressioni e desideri. Come nel romanzo Peccatrice moderna (1915), storia del duello tra una "creatura indegna", Sultana, l'adultera assassina del titolo, e Anna Maria, rappresentante dei valori della fedeltà affettiva e della virtù domestica. Evidente è l'ambiguità del nuovo universo femminile, nel quale si svolge una vicenda che vede le due protagoniste usare entrambe, nella lotta, le armi della menzogna e della dissimulazione, per quanto necessarie al raggiungimento di scopi contrapposti. Anna Maria consuma la propria vendetta (Sultana le ha ucciso il fidanzato di cui aveva fatto il suo amante), sottrae alla nemica il nuovo amante e lo sposa. Ma il finale, al di qua di ogni risarcimento consolatorio, resta aperto e Sultana forse in omaggio alla necessità di precostituire un sequel, come dalle leggi stringenti della produzione di genere non soccombe in uno scontro che la lascia più libera e ricca di quanto non fosse all'inizio del racconto. Come è stato già affermato, lo svolgimento del romanzo di Carolina Invernizio è sempre il risultato una "volontà femminile collettiva" (qui l'alleanza tra Anna Maria e la suocera Jolanda). Ma, ben oltre lo scopo dichiarato delle "donne perbene" di coalizzarsi in difesa di una rispettabilità minacciata dall'individualità sessualmente ribelle della "maliarda", conta il congegno narrativo che, per quanto prevedibile, è sempre perfetto. Ciò grazie alla capacità dell'autrice di tenere in vita una formula narrativa ormai al tramonto, ma ancora in grado di avvincere larghissime schiere di lettrici (e di lettori).
Valentino Cecchetti
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