Quante volte, dopo un successo, invece di godere dei risultati delle nostre fatiche, ci ritroviamo sopraffatti da un ingiustificato senso di inadeguatezza? Quante volte diamo ascolto alla vocina che ci sussurra «non lo meriti, sei una frode, presto la tua incompetenza verrà scoperta»? Questa paura di essere «smascherati» è il sintomo più classico della Sindrome dell'Impostore. È una condizione silenziosa che affligge molte più persone di quanto non si pensi. Chi ne soffre vive sotto una cappa di ansia, senso di colpa, paura del giudizio altrui. Ma la Sindrome dell'Impostore non è una condanna. Anzi. Il primo passo è riconoscerla, per trasformarla in un trampolino verso una vita piena e consapevole. Partendo dalla sua esperienza personale, Florencia Di Stefano-Abichain condivide in questo libro il suo percorso – e le sue strategie – per aiutarci a credere di nuovo in noi stessi e a riscoprire la gioia dell'autostima. «La paura di essere smascherata, il terrore di non essere mai all'altezza, di non meritare niente mi accompagnano da trent'anni. Ancora non so se ci sono nata o se c'è stato un inizio, un evento scatenante. Fatto sta che a un certo punto il malessere che provavo mi ha spinta a documentarmi e approfondire finché non sono riuscita ad attribuirgli un nome: Sindrome dell'Impostore. In questo libro cerco di trasmettere quello che ho capito di questa ‘condizione', come conviverci e gestirla. Per farlo mi servo dell'unico metodo che conosco: partire da me, dalla mia esperienza, da quelle che sono state le mie sensazioni, dai miei sentimenti, dal mio vissuto. Per individuare quella che non è in alcun modo una malattia, piuttosto una forma mentis, o se preferite una predisposizione dell'animo, che affligge molte più persone di quante si creda, e magari farci sentire meno soli e più compresi. Quel che spero, insomma, è che questo libro possa essere d'aiuto a chi lo leggerà, uno stimolo per illuminare le nostre potenzialità senza lasciarci sopraffare dall'ansia e dalla paura di fallire. Sarebbe la mia vittoria più grande, che comunque non meriterei, è chiaro.» (Florencia Di Stefano-Abichain)
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