L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 14,45 €
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Molto interessante, un analisi attenta del capitalismo americano che porta a contraddire la tesi marxista sul rapporto tra socialismo e capitalismo, il primo inteso come conseguenza del secondo.
Werner Sombart è un grande sociologo,questo libro confronta la situazione americana e quella tedesca egregiamente con dati alla mano.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le riflessioni del grande sociologo tedesco Werner Sombart qui riproposte possono essere annoverate a buon diritto tra i "classici" della letteratura europea sugli Stati Uniti, come la Democrazia in America di Alexis de Tocqueville (1835-40) o la Repubblica americana di James Bryce (1888). Sombart, che presentò per la prima volta i suoi studi sul movimento operaio e sul socialismo negli Stati Uniti dalle pagine dell'"Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik", mise innanzitutto in luce come il Nordamerica fosse la "terra di Canaan" per il capitalismo, grazie alle sue ricchezze naturali apparentemente illimitate e a un popolo la cui predisposizione alla razionalità capitalistica era stata potentemente forgiata dalla mentalità protestante. Nella città americana, concepita in base a "principi razionali", non vi era traccia del modello comunitario da cui erano nate le città europee. Il fondamento meramente razionale della mentalità urbana statunitense si esprimeva primariamente, secondo Sombart, nel dominio assoluto del "principio quantitativo". Il valore monetario diveniva perciò l'unità di misura di tutte le cose, anche dell'arte: "Lei ha già visto, poteva essere, ad esempio, l'argomento di una conversazione, il Rembrandt da 50.000 dollari in casa del signor X?". Orbene, l'elemento distintivo dell'anima americana, concludeva Sombart riprendendo un'osservazione di Bryce, era la tendenza a scambiare la bigness per greatness, e dunque "l'ammirazione di ogni grandezza misurabile o pesabile", dall'altezza dei monumenti alla velocità delle ferrovie.
Contrariamente a ogni previsione teorica marxista sulla proporzionalità diretta tra lo sviluppo capitalistico e la maturità del movimento operaio, il proletariato americano, secondo il sociologo tedesco, era del tutto estraneo, esclusa un'esigua minoranza, al socialismo: vedeva ottimisticamente il mondo, condivideva sostanzialmente la fede patriottica di ogni cittadino statunitense nella "missione" dell'America e non intendeva affatto distruggere il sistema economico capitalistico, ma solo "guadagnare di più". Lo spiccato senso per le grandezze misurabili si esprimeva altresì nell'adesione delle masse operaie ai due grandi partiti. Nei giorni delle elezioni, di fronte ai massimi livelli di "estasi per il successo numericamente quantificabile", emergeva chiaramente l'incompatibilità delle posizioni minoritarie con il "tipico temperamento dell'americano". Ai partiti repubblicano e democratico mancava peraltro una configurazione classista o "una qualsivoglia fondamentale divergenza tra i punti di vista relativi alle questioni politiche più importanti", sicché la forza lavoro salariata poteva vedersi rappresentata, a seconda delle circostanze, tanto dall'uno quanto dall'altro partito, assicurandosi i vantaggi che si riprometteva.
Il valore delle riflessioni di Sombart, come forse si potrà evincere già da questi pochi elementi, risiede soprattutto, analogamente ai casi di Tocqueville e di Bryce, nel loro essere il punto di vista di un europeo che si interroga sul significato dell'esperienza americana, analizzandola con profondità e con un occhio sempre rivolto, nel contempo, a eventuali indicazioni sul futuro del Vecchio continente.
Giovanni Borgognone
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore