Questo volume si presenta da un lato come la prima, completa monografia sull’opera di Pietro Derossi, uno dei protagonisti dell’architettura italiana degli ultimi trent’anni, dall’altro come un racconto dello stesso autore sulla propria esperienza di architetto e teorico.Cinque racconti introducono ad altrettante fasi dell’attività del maestro torinese offrendo un interessante e originale spaccato dell’evoluzione della cultura architettonica italiana dai primi anni Sessanta ad oggi.Il primo capitolo è dedicato alla Torino della fine degli anni Cinquanta, la Torino del dibattito intorno al neo-Liberty, della presenza di Mollino e delle prime opere residenziali realizzate nella città natale. Segue una delle fasi meno studiate, ma più interessanti relativa agli anni Sessanta, dalla contestazione politica alla scoperta della Pop Art che lancia Derossi direttamente all’interno del dibattito internazionale con una serie di opere a Milano, Parigi e New York che lo fanno conoscere come uno dei nuovi autori “radical” Italiani. La terza parte del volume è occupata dalle riflessioni teoriche dell’autore svolte in rapporto all’ermeneutica, alla figura di Gianni Vattimo e alla necessità di fondare un nuovo statuto poetico e teorico per l’architettura italiana; i due capitoli conclusivi si rifanno invece alle esperienze progettuali italiane e internazionali degli ultimi quindici anni con i progetti residenziali per Berlino, Kassel, Torino e Gubbio oltre alla lunga serie di ville, agli allestimenti per la Triennale di Milano e ad alcuni recenti, inediti progetti di restauro.Il racconto di architettura incrocia continuamente le opere descritte con una scelta di disegni, fotografie, modelli di studio e appunti per lo più inediti. La post-fazione di Marco De Michelis inquadra invece la figura di Pietro Derossi all’interno del dibattito internazionale. Il volume è integrato dal regesto delle opere e da una bibliografia completa degli scritti.Marco De Michelis, architetto, insegna Storia dell’Architettura allo IUAV (Istituto Universitario di Architettura a Venezia) e all’Università di Weimar.
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