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Poesia dopo la peste. Saggio su Boccaccio
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Poesia dopo la peste. Saggio su Boccaccio
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Boccaccio lesse Ockham? Di sicuro meditò lungamente i filosofi antichi e del suo tempo, da Aristotele a Dante e Tommaso. Kurt Flasch ne rivaluta proprio l'originalità di pensatore che, al declino del Medioevo e delle sue certezze, seppe produrre col «Decameron» un tipo nuovissimo di filosofia morale incarnata nella forma del racconto e rivolta soprattutto alle donne, per distrarle ma anche per istruirle alla nuova sensibilità che allora cominciava timidamente ad affacciarsi.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
1995
In commercio dal:
27 aprile 1995
Pagine:
166 p.
EAN:
9788842046615
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Elia
13 aprile 2019
È una lettura indispensabile per chi vuol leggere il Decameron. Flasch era un grande studioso tedesco di filosofia medievale che, trasferitosi nel 1982 a Firenze per studiare sotto la guida di Eugenio Garin, comincia a leggere il Decameron per caso, pensando di migliorare il suo italiano. La lettura libera e ilare mette in crisi gli schemi e i pregiudizi “colti” con cui si era accostato all’opera, e questa situazione paradossale (uno studioso in contropiede tra quello che ritiene di sapere e la lettura attenta di un testo che non si lascia ingabbiare) lo porta a riscoprire aspetti del libro di Boccaccio a volte ancora sottovalutati dalla critica specialistica. In particolare, Flasch si rende conto che il libro che ha in mano vive della nuova problematicità del rapporto tra le parole e le cose; ciò lo riporta ai suoi studi su Ockham, ma non per chiudere in cerchio le sue acquisizioni, quanto per abbandonarsi con maggiore dedizione alle gioie dell’esplorazione. Ne risulta un libretto piacevole e avvincente, capace ancora a distanza di un trentennio di contribuire a farci reinterrogare Boccaccio. Molti studi di alto livello in questi anni sono usciti su Boccaccio, producendo nuovi commenti e aprendo nuove prospettive; ma pochi libri sono freschi, appassionati e adeguati all’oggetto d’indagine come questo.
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