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Un libro ben fatto che dà un'idea dei pensieri, della grandezza di quest'uomo un pò poeta, un pò filosofo, ma comunque un genio.
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recensioni di Venturelli, A. L'Indice del 2000, n. 10
Il 25 agosto del 1900 moriva a Weimar Friedrich Nietzsche; sul piano della biografia intellettuale del filosofo questa data Š priva di significato, perch‚ la malattia mentale, che lo aveva colpito all'inizio del gennaio 1899 a Torino, lo aveva altres privato di ogni possibilit… creativa. Sul piano della ricezione delle sue idee, invece, quella morte dopo una lunga e tenace resistenza alla malattia avrebbe contribuito a rafforzare ulteriormente l'immagine quasi mitica del filosofo malato, sofferto profeta di una nuova e superiore umanit…. A cent'anni da quella morte tale immagine di Nietzsche si Š allontanata nel tempo e appare fortunatamente sfocata, anche se i problemi posti dal suo pensiero, e in particolare dalle peculiari modalit… espressive di quel pensiero, restano ancora aperti e non facilmente inquadrabili in categorie storiche e concettuali rigidamente definite.
Distaccarsi dal Nietzsche "monumentale" costruito attorno a idee spesso degenerate in vuoti stereotipi, come il superuomo, la volont… di potenza o l'eterno ritorno, quasi dimenticandolo - e mettendo al contempo volutamente da parte le deviazioni e le tensioni storiche derivate da una falsa massificazione e politicizzazione di quelle idee -, tornare invece ad ascoltarlo con attenzione in singoli frammenti o aspetti della sua complessa opera pu• essere senz'altro un modo originale e fruttuoso di accostarsi a questo centenario nietzscheano, lontano da ogni fragore di vuote celebrazioni o da sterili discettazioni sui grandi nodi del suo pensiero. La pregevole edizione delle Poesie del filosofo, curata da Anna Maria Carpi, ci invita a questo tipo di celebrazione, intima, quasi raccolta, propensa ad accostarsi ai suoi testi rivolgendo prima di tutto la propria attenzione di lettore alla ricchezza lessicale, all'audacia stilistica, alla complessit… compositiva testimoniate dai suoi testi pi— specificatamente "poetici".
Proporre questo tipo di lettura comporta altres talvolta una consapevole operazione di "estrapolazione" di singoli frammenti dal contesto originario, nei quali l'autore li aveva collocati. Tale procedimento appare con particolare evidenza nei confronti dei testi ripresi da Cos parl• Zarathustra: l'apprezzabile secca sobriet… dell'apparato di note, che evidentemente non vuole appesantire la lettura delle singole composizioni con una eccessiva esibizione di informazioni e commenti, non sarebbe per• a nostro avviso risultata intaccata dalla semplice indicazione dei capitoli dell'opera, dai quali i singoli frammenti sono stati tratti. La versione che la curatrice ad esempio ci offre dei passaggi conclusivi del "canto di danza" con il quale termina la terza parte dello Zarathustra, Š altamente suggestiva e carica di una densa intensit…, che forse avrebbe perduto parte della sua forza emotiva qualora ricollocata nel contesto originario del dialogo tra il filosofo e la vita che intesseva la trama originaria di questo capitolo: Š lecito per• domandarsi fino a che punto questa "poesia" - cos isolata - risponda alle funzioni che l'autore gli attribuiva nel contesto complessivo di un capitolo pervaso nel suo insieme da una sua peculiare propensione al canto, che sfocia appunto nei versi conclusivi riprodotti nella raffinata versione di Anna Maria Carpi. Probabilmente il lettore si trover… in difficolt… a comprendere le ragioni della successiva riproduzione, invariata a parte la omissione della numerazione che separava precedentemente ogni verso, dello stesso testo a conclusione dei frammenti poetici tratti dallo Zarathustra: in questo caso sono riprodotti i versi conclusivi del penultimo capitolo della quarta e ultima parte dell'opera, i quali per• nella versione originaria venivano anticipati singolarmente alla fine di ogni singolo paragrafo di cui si compone questo canto circolare, rivolto dal protagonista agli uomini pi— elevati che lo circondano, quasi a riassumere il senso pi— profondo della sua vita e del suo pensiero. Il ritmo quasi ossessivamente cadenzato creato da questa anticipazione dei singoli versi come chiara prefigurazione dell'enigma posto dall'eterno ritorno, lascia il posto in questa versione a versi quasi sommessi, evocativi, carichi di valenze oniriche.
Proviamo a riassumere in una formula, evidentemente semplificatrice, il senso dell'operazione condotta con grande coerenza e con forte capacit… di resa poetica da Anna Maria Carpi: dimentichiamo i "canti" di Zarathustra, il loro apparentemente esasperato pathos retorico, l'intreccio talvolta faticoso di pensiero e poesia che li contraddistingue, e limitiamoci invece ad ascoltare le sue "poesie", i suoi versi pervasi talvolta da una singolare dolcezza e levit…. Forse potremo cos scoprire un altro Nietzsche, e in ogni caso acquisire una nuova sensibilit… e attenzione per la magmatica ricchezza di tonalit… e di sentimenti, con i quali egli sapeva magistralmente giuocare riplasmando sapientemente i suoi testi di sempre nuove variazioni e sfumature. Questa operazione si pu• forse discutere su un piano strettamente critico, ma il suo grande e innegabile pregio Š quello di rendere i testi poetici di Nietzsche in modo altamente convincente, validi in s‚ e capaci di una loro vita autonoma, senza dover necessariamente rinviare alle strutture pi— complesse e generali delle opere in cui si collocano. La traduttrice riesce cos a restituirci un Nietzsche chiaramente leggibile, tradotto con una ammirabile pacatezza e sobriet…, che non attenua, ma anzi rafforza e rende ancora pi— trasparenti e percettibili le tensioni segrete dei testi riprodotti. Nella sua raffinata introduzione, la curatrice nota in modo assai pertinente come "la poesia di Nietzsche acquisti in bellezza, bellezza apollinea, quanto pi— rinuncia alla forza" e parla giustamente di un "conflitto tra forza e bellezza, verticalit… e orizzontalit…", rinvenendo tra l'altro "un meno noto Nietzsche degli affetti, prono sulla vita": il grande merito della sua traduzione, e della complessiva operazione critica da lei tentata, Š proprio in questo non essersi lasciata irretire dal presunto Nietzsche della forza e dell'ebbrezza vitale, ma di aver sempre saputo ricondurre l'arditezza linguistica dei suoi testi, sulla quale ella si sofferma con attenzione nella sua introduzione, a una peculiare chiarezza apollinea. E questo non avviene soltanto nell'intensit… evocativa del "canto della mezzanotte" prima ricordato, ma anche nelle ardenti e contrastanti tonalit… dei Ditirambi di Dioniso, dove la tensione estrema tra verit… e poesia riesce con grande maestria a non far dimenticare la fragile intonazione del ricordo e del sentimento che le Š intrinseca: si rilegga ad esempio, con la dovuta e partecipata attenzione, la versione offertaci di uno dei ditirambi pi— noti, Solo giullare! Solo poeta!.
Non si pu• dunque che augurare a questa edizione una meritata e duratura circolazione, attraverso la quale le versioni offerte dei frammenti poetici nietzscheani fecondino in profondit… il linguaggio letterario e la ricerca critica su questo aspetto della produzione del filosofo. Ci sia permessa in conclusione un'ultima osservazione: le poesie pubblicate da Nietzsche trovano cronologicamente la loro origine prima in quella ricerca di nuove modalit… espressive, che matura nel filosofo insieme alla concezione dell'eterno ritorno a partire dall'estate del 1881: questa ricerca rappresenta il centro di irradiazione, alla quale in ultima analisi si possono ricondurre i diversi momenti della sua produzione poetica.
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