Poetique Françoise

di Jean-François Marmontel (Autore)

Chez Lesclapart, 1763

A Paris, Chez Lesclapart, 2 tomi in 3 voll. in-8° (200x128mm), pp. (6), 436, (4) di indice ed errata, (2) bianche (6), 326, (2) (6), 327-555 [paginazione continua], (7) di indici, approvazioni ed errata, (2) bianche. Bella legatura coeva alle armi in pieno vitello marmorizzato con filettatura a freddo lungo il perimetro dei piatti. Le armi nobiliari, impresse al centro di entrambi i piatti, raffigurano una sfinge sormontata da una stella entro corona comitale (le armi della legatura possono essere ascritte a un membro dei de Savalette de Magnanville, di Buchelay, nelll'ÁŽle-de-France, il cui blasone era appunto una sfinge sormontata da una stella dorata). Dorsi lisci con titolo e tomaison in oro entro duplice tassello rosso, ricchi decori floreali e vegetali e filetti in oro. Tagli rossi, sguardie marmorizzate policrome. Ai frontespizi, vignette incise su rame da Prevost da invenzione di Cochin colorate all'epoca all'acquerello. Fregi tipografici incisi su rame ad arabesco. Piccoli restauri ai dorsi. Qualche brunitura usuale. Duplice ex-libris, uno dei quali di Maurice Clouard, noto bibliografo e studioso di De Musset. Bell'esemplare. Prima edizione del celebre trattato di poetica di Marmontel, palesemente influenzato da quello precedente di Voltaire e tipico frutto dell'estetica dell'Illuminismo. Come riassume Carlo Cordié in Diz. Bompiani d. Opere, V, p. 714: "L'autore dichiara di voler usare la "libertà del suo secolo" applicando alle lettere il metodo che Bacone e Cartesio hanno applicato alla filosofia: la ragione, il sentimento, la natura sono le sue grandi autorità". Marmontel (Bort, 1723-Ablonville, 1799), protetto da Voltaire e dalla Pompadour in gioventù, fu poeta, tragediografo, narratore, autore di libretti per musica per Grétry e per Piccinni, del quale fu sostenitore nel corso della sua polemica con Gluck. Dopo una breve prigionia alla Bastiglia in seguito ad una sua satira contro il duca di Aumont (detenzione che non fece che accrescere la sua reputazione), entrò all'Accademia di Francia, della quale, 20 anni dopo, morto D'Alembert, divenne Segretario Perpetuo. Collaboratore tra i più assidui dell'"Encyclopédie", fu dal 1771 storiografo di Francia. Nel 1791 apparvero i "Mémoires d'un pére pour servir à l'instruction de ses enfants", che contengono "in nuce" le sue idee politiche di uomo nemico dei privilegi aristocratici dell'Ancien Régime così come della piega sanguinosa che la Rivoluzione aveva assunto con il Terrore. Il suo capolavoro sono forse i "Contes Moraux", fortunato esempio di narrativa moraleggiante che influenzò la similare produzione di Genlis, del Soave, dello Schmidt. Conlon, 63:1086. Tchémerzine, VII, 453.

• Autore: Jean-François Marmontel
• Editore: Chez Lesclapart
• Tipologia: Libro usato vintage
• Anno edizione: 1763
• Pagine: 6-436 p.
• EAN: 2560020007550

Libro raro e introvabile

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