La porta
- EAN: 9788806186173

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05/06/2014 16:39:20
Feroce alter ego di Magda - l'io narrante - Emerenc incarna il principio di realtà nella sua veste più cruda e spietata. La strana affettività di Emerenc, caratterizzata da un'inflessibile coerenza, sconvolgerà gli equlibri canonici e tradizionali di Magda (e, forse, del lettore stesso). Dall'incontro du due antitesi inconciliabili, un romanzo (finalmente) originale, una prosa distaccata ma sempre molto acuta, che non indugia in patetici sentimentalismi autoconsolatori, tanto scontati e, ahimè, altrettanto apprezzati.
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19/11/2013 11:54:51
libro meraviglioso. quando ho finito l'ultima pagina avevo già la nostalgia di Emerenc. Mi è rimasto avvolto come una coperta questo libro, ho fatto fatica ad iniziarne un altro. Vi innamorerete di lui
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17/10/2013 17:42:54
Una scrittrice colta e raffinata assume come governante un'energica anziana donna sputasentenze, due mondi opposti entrano in collisione: la cultura e il buon senso pratico, le pagine dei libri e il lavoro manuale. Come tutte le persone che danno molto in una relazione, la governante Emerenc tende a vincolare i beneficiari del suo esclusivo affetto con una rete di rigide regole paralizzanti. L'asse portante del romanzo è l'apertura mentale, quale delle due donne la possiede veramente, chi fra loro è più chiusa sulle sue posizioni e meno disposta a scendere a compromessi? Tema centrale è la figura dell'intellettuale, tollerante ma perso nel suo mondo, quasi ottenebrato dalla scienza, dotato di sensibilità estrema, eppure incapace di comunicare con le persone semplici, che a loro volta si barricano dietro altri tipi di gabbie, a volte fatali. Un triste, piacevole romanzo, che a volte fa anche sorridere, ma finisce con il diventare ripetitivo, come un ritornello.
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06/11/2012 22:43:03
Ho amato Emerenc da subito, fin dal momento in cui è lei, la donna di servizio, a chiedere le referenze ai suoi datori di lavoro, a mostrare senza paura il suo vero volto, il suo cuore. Ho continuato ad amarla per la sua grande generosità verso gli altri, l'amore per gli animali, primo fra tutti il cane Viola l'unico che l'amerà incondizionatamente. La scrittrice ha saputo raccontare egregiamente il rapporto di amore ma anche molto conflittuale tra loro due, non può il lettore rimanere indifferente leggendo questo piccolo stupendo libro. Emerenc è questa frase secondo me, pronunciata da lei stessa: "non bisogna mai amare nessuno perdutamente perché altrimenti si causa la sua rovina. Se non è prima sarà poi. La cosa migliore è non amare mai nessuno." Da leggere!
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15/10/2012 10:14:26
Romanzo importante e scritto in maniera impeccabile. La bisbetica Emerenc colpisce e rimane scolpita nel cuore e nella memoria, ma tutti gli altri personaggi concorrono a farne un libro pieno di emozioni e di suggestioni.
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06/08/2012 20:36:43
Veramente uno dei più bei libri letti negli ultimi anni, che confermano il valore di Magda Szabo. Anche se Emerenc e la scrittrice narratrice (la stessa Szabo?) sembrano uscite da un quadro quasi irreale, la poesia che si percepisce nelle duecentocinquanta pagine è superlativa. Grande, veramente. Da consigliare!!!
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05/05/2012 00:45:45
Un libro bellissimo, toccante e profondo assolutamente da leggere! Mi ha commossa fino alle lacrime.
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02/03/2012 17:40:18
Emerenc mi ricorda la mia governante Albina, non solo per l'aspetto fisico ed il carattere lapidario delle sue parole, ma soprattutto per una esortazione che mi ripeteva ogni volta che mi preparavo ad uscire di casa, e che solo ora, leggendo il romanzo della Szabò, ho drammaticamente compreso : - Lascia la camera in ordine! Potrebbero riportarti da morto!- Ne La porta ho rivisto quel tempo, ed ho ricordato la figura di una donna che con rigore ed immenso amore (non aveva avuto figli) mi ha accompagnato nei primi 25 anni della mia vita, lasciandomi perle di saggezza appartenenti ad una lunghissima e preziosa collana che continuo a ritrovare e custodire gelosamene. Sono sicuro che anche Magda, la scrittrice-protagonista, ha fatto lo stesso sino al termine della propria esistenza. Tutti noi, prima o poi, assistiamo impotenti alla apertura di quella Porta che ci ha nascosto e difeso dal mondo. Solo l'amore di chi ci è acconto può farci sopportare la vergogna della nudità.
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13/01/2012 19:31:37
La costruzione di un personaggio straordinario, dai tratti mitologici: Emerenc, la donna delle pulizie di Magda -la scrittrice- una donna che, tanto per cominciare, pretende le referenze dagli eventuali padroni, capovolgendo fin dall'inizio la consuetudine della relazione servo-padrone e dando prova della tempra di cui è fatta. In prima persona la scrittrice narra, mentre gli eventi dell'Ungheria degli ultimi cinquant'anni scorrono nello sfondo, la relazione intensa e controversa con Emerenc, capace di amore incondizionato e imperativo (di cui il cane è simbolo per eccellenza) ma anche di gelosa difesa di sè e della propria intimità: la porta inesorabilmente chiusa rappresenta la separazione dal mondo esterno, ma anche la protezione degli affetti più puri e veri. Anche se narrativamente imperfetto, il racconto della Szabò delinea personaggi indimenticabili e struggenti: Emerenc in primo luogo, la scrittrice-narratrice e il cane Viola che, al pari della rude donna delle pulizie, non obbedisce affatto alla regola morale che Emerenc stessa si è data: "non bisogna mai amare nessuno perdutamente perché altrimenti si causa la sua rovina. Se non è prima sarà poi. La cosa migliore è non amare mai nessuno?" La barriera, innalzata a difesa della contaminazione del mondo e dell'intrusione altrui, putroppo non può difendere l'essere umano dai propri inevitabili errori.
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21/09/2011 22:02:01
Pieno di insegnamenti. ma davvero inverosimile la storia, impensabile il rapporto tra le due donne.
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16/05/2011 22:20:35
Probabilmente il libro più bello che abbia mai letto. Veramente un capolavoro, ve lo dice una che ne salva veramente pochi di libri in circolazione. Avevo io l'angoscia che sentiva la protagonista. Mamma mia, uno spettacolo! NON SI PUO' NON LEGGERLO, consigliatissimo!!!
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25/02/2011 16:44:24
Il rapporto conflittuale fra le due donne così diverse per temperamento, abitudini e idee crea una tensione narrativa che lo fa leggere con piacere fino alla fine, anche se verboso e certo non allegro.
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29/01/2011 22:43:31
Uno dei libri letti che piu' mi ha fatto soffrire. Intenso, emozionante, scritto benissimo. Ho percepito talmente tanto il dolore delle protagoniste che se ci penso ancora mi sento turbata! Ma lo consiglio e lo rileggerei proprio per questo! La bravura di un'autrice è quella di riuscire a farti immedesimare nell'animo dei protagonisti. Ci riescono tutti? Non credo. La Szabò questo merito ce l'ha!!!
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05/09/2010 23:34:31
Noioso, personaggi artefatti, poco credibili, tragicissimo fino al patetico. Decisamente illeggibile, risparmiatevelo.
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20/05/2010 14:22:33
Si leggono tanti libri, ma pochi sono veramente quelli che vanno direttamente al cuore ed alla mente. Ecco questo libro è stata per me una rivelazione. Ero entrata varie volte in libreria e tentata ad acquistarlo, poi però, uscivo dal negozio senza averlo preso. Un giorno per caso, me lo sono ritrovato tra le mani e l’ho comprato, l’ho letto e credo che lo rileggerò ancora. Sapientemente scritto, una scrittura senza fronzoli, diretta efficace, cruda fino a farti sentire male( mi ha ricordato tantissimo la Agota Kristof). La porta mi ha fatto pensare a tutte le porte che chiudiamo sul mondo, all’impenetrabilità dell’animo umano, all’istinto di conservazione ed attaccamento alla vita che ti dà la forza per sopravvivere anche a grandi dolori e di come un tradimento ricevuto dalla persona a cui era stato concesso il permesso di oltrepassare quella porta possa arrivare a farti smettere di vivere. Semplicemente sublime. Grazie Magda.
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26/04/2010 00:16:46
Splendido romanzo, lucidissimo e amaro, e sottile nell'analisi implacabilmente lucida e tuttavia umanamente pietosa delle complesse motivazioni dell’agire e delle relazioni, restituisce ai "piccoli" gesti quotidiani l'intensità tragica del vivere e la grandezza irripetibile del destino di ognuno. Un vero capolavoro, forse meno classico e perfetto della Ballata di Iza, ma forse ancora più intenso e indimenticabile. Come gli altri libri della Szabo, impossibile interrompere la lettura, mentre si precipita verso la conclusione con la partecipazione emotiva che dà la verità della vita reale. amn
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01/03/2010 09:57:25
Una storia talmente lontana dal mio mondo e dalla realtà che mi circonda che ho fatto una fatica immensa ad arrivare alla fine, per di più il tutto è racconto con un ritmo lento e monotono ..e anche con la letteratura ungherese ho chiuso!
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04/01/2010 15:51:46
Mi sembra di aver conosciuto e vissuto Emerenc personalmente.Romanzo intensissimo e scritto in modo perfetto.
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29/10/2009 14:00:19
un libro difficile, essenziale, duro, ma intenso come la sua protagonista..una grande scrittrice che spero sia sempre più amata (difficile nei tempi del grande fratello)
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30/07/2009 11:41:21
una storia che lascia il segno, un romanzo perfetto
