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scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1984, n. 2
Gli anni recenti sono stati caratterizzati dalla risorgenza di approcci teorici e di politica economica di stampo conservatore. In particolare, hanno avuto crescente successo dapprima i monetarismi di Friedman e Lucas, ed adesso anche quella forma di determinismo tecnologico che va sotto il nome di teoria delle "onde lunghe". Rispetto alle posizioni keynesiane, di sostegno all'intervento dello stato nell'economia (invece attaccato dalle nuove teorie), questi indirizzi hanno alcuni punti forti in elementi spesso trascurati: nel caso dei monetarismi, l'accento sul ruolo delle variabili monetarie; nel caso delle onde lunghe, i mutamenti discontinui nello sviluppo capitalistico. Il valore di questo libro di Minsky sta proprio nell'argomentare la tesi di una instabilità strutturale endogena del capitalismo. Più precisamente, è alla instabilità finanziaria, dovuta al necessario passaggio da posizioni 'coperte', a posizioni 'speculative ' e 'ultra speculative' nel corso del ciclo, che si deve la grande crisi degli anni '30. Ed è all'intervento della banca centrale come prestatore di ultima istanza ed al sostegno dei profitti mediante spesa pubblica che si deve il non ripetersi di una deflazione da debiti, al costo della staglazione. Mynsky fornisce così una valida alternativa teorica di matrice keynesiana agli approcci sopra richiamati. Nella nitida introduzione, Graziani fornisce una prima valutazione delle tesi di Minsky e le inquadra nella recente attenzione della teoria monetaria di Keynes, non solo sul terreno della moneta come riserva di valore, ma anche alla moneta come mezzo di finanziamento della produzione.
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