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E molto interessante lo consiglio vivamente
"Preghiera del mare" di Khaled Hosseini a cura di Roberto Saviano, come recita il sottotitolo, è "UNA PREGHIERA LAICA, UNA STORIA DI PAURA E DI SPERANZA. UN GRANDE ATTO D' AMORE." Le bellissime illustrazioni di Dan Williams arricchiscono il testo ispirato alla storia del piccolo Alan Kurdi, il bimbo di tre anni che nel 2015 è annegato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere le coste europee. L' autore lo dedica" alle migliaia di rifugiati che sono deceduti in mare mentre fuggiva o dalla guerra è dalle persecuzioni." Ne fa un monito, un richiamo a ritrovare la nostra umanità.
Immagini meravigliose....poche parole, ma parole intense e commoventi. Un libro che aiuta a capire, a immedesimarsi e che riesce a trasportarti in un mondo e in una sofferenza lontana da noi.
Recensioni
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Un padre, un figlio, il mare ignoto: il ritorno di Hosseini
«Dammi la mano. Non ti succederà niente di male»: una promessa, le parole e il loro valore suggellato dalla mano di un bambino che stringe quella di suo papà davanti al buio, all’ignoto, ai mostri di un mare dove incontrare la morte e sfidarla ad armi impari. È con questo gesto di tenerezza estrema, elementare, umanissimo e per questo così potente che, quasi in forma di preghiera, la voce narrante della storia cerca di scongiurare il male: offre la sua mano, fragile e impotente, al figlio Marwan.
Preghiera del mare (56 pagine, 15 euro), edito da Sem, è un dipinto, di parole – quelle di Khaled Hosseini – e di immagini – le illustrazioni di Dan Williams. In un fraseggio che ricorda la poesia, sia per l’universalità del tema sia per la veste grafica scelta, con gruppi di versi inseriti in paginate di colore, Hosseini racconta una storia di oggi e di sempre. Un padre e un figlio in fuga dall’orrore e dalla morte, la scommessa di attraversare un mare di cui non si conosce l’orizzonte ma della cui profondità e del pericolo si è consci. Marwan è solo un bambino: le stesse ombre e fantasmi crudeli che lo minacciano, unici ricordi che ha finora della sua piccola vita, sono quelle che affliggono i grandi che lo portano con loro lontano da una casa distrutta dalla violenza. L’orizzonte è quello della speranza in una vita migliore, ma è una meta così incerta, lontana e sfumata che nessuno sa se potrà mai essere raggiunta. E dunque il padre prega, ricorda il passato sereno della propria terra, e guardando al domani e alla paura che irretisce e mozza il fiato stringe la mano di Marwan, il suo bene più prezioso. Prega per una protezione, prega perché Marwan possa arrivare al di là di un mare che non perdona, tra volti e luoghi stranieri che sa non essere amici. È una preghiera laica, perché non si rivolge a nessuna divinità, ma a sentimenti tutti umani, radicati nell’animo di un padre che sa di mettere a repentaglio la vita della cosa più importante che ha, il suo piccolo.
Sono solo parole,
l’espediente di un padre.
La fiducia che riponi in me
mi strazia.
Perché questa notte riesco solo a pensare
a quanto è profondo il mare,
a quanto è vasto e indifferente.
E a come sono impotente io,
incapace di proteggerti.
Non posso fare altro che pregare.
A Homs, antica città siriana, prima della ribellione e del conflitto, delle bombe e delle macerie, si stava bene. Come scrive Roberto Saviano, che del racconto di Hosseini firma la prefazione, le persone oltre la linea dell’orizzonte sono «esattamente come noi». Come noi vivono i loro luoghi, le loro case, i loro affetti e la loro quotidianità, «E poi la scuola, i libri, la televisione, il lavoro. Tutto potrebbe essere così». Invece cambia, all’improvviso e per i più disparati motivi, perché da Homs lo sguardo di Saviano si allarga sempre più ad abbracciare migranti in fuga dai colpi di stato, dalla siccità, dai conflitti etnici e religiosi. Le case abbandonate, i brandelli di vite che si svolgevano come le nostre ma che hanno dovuto interrompersi, mettersi in mare, rischiando tutto. «Tutto questo c’è – dice Saviano – oltre quella linea, e tutto questo abbiamo il dovere di conoscere, avendo oggi gli strumenti per farlo».
Marwan, tua madre è qui con noi
questa notte, su questa spiaggia fredda,
illuminata dalla luna, tra bambini
che piangono e donne che si lamentano
in lingue che non conosciamo.
Sono afghani e somali, iracheni, eritrei
e siriani. Aspettiamo tutti con impazienza
il sorgere del sole, eppure il pensiero
di quel momento ci riempie di terrore.
Siamo alla ricerca di una nuova patria.
Preghiera del mare di Hosseini (nella foto UNHCR/Brian Sokol) nasce per ricordare il tragico destino di un bambino siriano di tre anni: Alan Kurdi, annegato nel settembre 2015 in un Mediterraneo ostile e profondo. Come lui, tanti altri hanno cercato di raggiungere l’altra parte del mare per trovare una nuova vita, una nuova sicurezza. Tanti sono morti, in viaggi interrotti su quello stesso Mediterraneo sogno di speranza, in fuga dalla guerra e dalla violenza. La storia di Hosseini è un messaggio universale per tutte le vittime di un’epoca complessa che stiamo vivendo in prima persona e non sempre siamo in grado di analizzare con occhio esterno, neutrale. Con occhio umano. Poche parole, di una forza simbolica infinita, per raccontare il bagaglio di storie, speranze e paure che ognuno avrebbe in simili circostanze. Per aprire una breccia e farci tornare umani, solo grazie alle parole, solo con i sentimenti, umanissimi, di un padre e un figlio. È solo una preghiera, ma è tutto quello che a un uomo è possibile formulare prima di affrontare la prova del mare ignoto. Un racconto diretto al piccolo Marwan, interlocutore, speranza e vittima in un mondo spesso troppo ostile che non ha disegnato lui. Le parole necessarie per restare umani.
Sopra la risacca sento la voce di tua madre,
che mi sussurra qualcosa all’orecchio.
“Se vedessero, caro.
Se vedessero anche solo la metà
di quello che porti con te
sarebbero certamente più gentili.” […]
Perché tu sei un carico prezioso, Marwan,
il più prezioso di tutti.
Vorrei che il mare lo sapesse.
Inshallah.
Recensione di Alessandra Chiappori
Il nuovo libro di Khaled Hosseini in Italia esce con SEM (Società Editrice Milanese). Ne ho parlato con gli editori; il fondatore Riccardo Cavallero e Teresa Martini, direttore della comunicazione.
Khaled Hosseini torna nelle librerie oggi con un libro-preghiera alla vita. La sua ultima fatica raccoglie in forma di lettera le riflessioni di un padre che osserva il figlio dormiente durante un viaggio della speranza; speranza di approdare sani e salvi sulle sponde di nuove terre. Queste sono – nella consapevolezza del padre che scrive al figlio – non necessariamente accoglienti, e tuttavia restano l’unica porta verso una vita migliore. Il libro nella versione italiana è curato e prefato da Roberto Saviano. L’uscita avverrà in occasione del terzo anniversario della morte di Aylan Kurdi, il bambino siriano di tre anni il cui corpo senza vita era stato sospinto dalla marea su una spiaggia del mediterraneo. In modo filantropico Hosseini, medico e autore di best-seller, profugo afgano che vive dagli anni ’80 in America, dona il ricavato delle vendite del libro all’UNHCR, Agenzia per il rifugiati delle Nazioni Unite, e alla Fondazione Khaled Hosseini, con lo scopo di finanziare azioni umanitarie a supporto dei rifugiati di ogni paese. Anche l’editore devolverà parte del ricavato per la stessa causa. Sea prayer uscirà nel Regno Unito, negli USA e in contemporanea anche in Italia quindi. (…) Teresa e Riccardo (gli editori) mettono una natura entusiasta, esperienza pluriennale e competenza nel proprio lavoro, e lo fanno in piena consapevolezza delle difficoltà e i limiti del mercato editoriale attuale. A casa loro si respira gioia autentica per la realizzazione di buoni libri, e per la pubblicazione di Preghiera del Mare la felice consapevolezza di essere davanti a una “cosa” importante, dotata di un’aura di illuminismo in un mondo sempre più arido e avaro di personalità del calibro di Hosseini, uomo e autore capace di comprendere a fondo la società e la storia attuale.
Alla mia domanda su come abbiano portato a segno di conquistare il best-seller per la propria etichetta, Riccardo ci tiene a sottolineare come Khaled sia soprattutto una bella persona e abbia semplicemente deciso di rimanere a lavorare con il suo team di editor abituali per l’Italia – lo stesso con cui aveva lavorato per i tre libri pubblicati da Piemme – team passato appunto a SEM con la sua fondazione.
Teresa e Riccardo sono soddisfatti di aver coinvolto Roberto Saviano nella curatela del libro. L’autore ha partecipato a questa creazione con mano delicata, scrivendo una prefazione che sposa i toni morbidi e profondi della scrittura di Hosseini, e arricchisce il libro. La stessa prefazione di Saviano sarà usata dall’editore anglosassone Bloomsbury per il lancio pubblicitario di Sea Prayer.
La confezione editoriale che SEM ha riservato a questo libro illustrato è curata nel dettaglio, i disegni di Dan Williams trovano nello spessore e qualità della carta, nella luce del colore, il degno risalto.
Dopo il lungo silenzio trascorso dalla pubblicazione di E l’eco rispose (2013), è con una storia toccante, vicina all’attualità e ridata con alto senso della dignità umana che Hosseini si fa ambasciatore della sofferenza dei popoli in diaspora. Gli editori del libro parlano di questa realizzazione con tutto l’orgoglio e la consapevolezza di chi sposa appieno la mission dell’autore.
Alla fine questo mio incontro per parlare con Teresa Martini e Riccardo Cavallero di Preghiera del mare ha la piacevole forma dello scambio con persone che fanno il proprio mestiere focalizzando sull’arricchimento umano: me lo spiega tanto più la loro squisita ospitalità. Li saluto felice proprietaria di una delle prime copie italiane di Preghiera, un libro che mi fa incontrare uno dei miei autori preferiti, Hosseini, nello sguardo felice di chi lo sta per pubblicare.
Recensione di Anna Bertini
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