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Un libro che legge tutto d'un fiato, una prosa asciutta, secca, uno stile serrato ed incalzante, che cattura immediatamente e invoglia a continuare a leggere. La realtà dei giovani d'oggi, laureati e senza lavoro, soprattutto senza prospettive, viene descritta in modo drastico, impietoso, a tinte forti, senza piacevoli sfumature di sottofondo. Le descrizioni della città accaldata sono dirette ed impietose, eppure, allo stesso tempo, struggenti. Qui non trovo altra parola. Il linguaggio messo in bocca ai vari personaggi è quello moderno, ben poco elegante, molto volgare, ma è così che oggi si parla. Il protagonista e tutte le altre figure che compaiono nella vicenda sono descritte in modo essenziale ed estremamente efficace. Non si tratta di macchiette, sono persone, che conquistano il lettore: a volte fanno piangere, altre volte rabbrividire. L'autore non teme di affrontare verità scomode, come le guerre dimenticate dell'Africa, con tutto ciò che comportano, e il difficile rapporto con i Rom. Una lettura che riesce a prendere corpo vigorosamente, e lascia dentro l'animo molto su cui riflettere.
Salve a tutti, mi chiamo Federico Crosara e questo libro è l'adattamento di una mia sceneggiatura che non è diventata film. Per ora. Il tema è quello del precariato. Ebbene sì, ancora precariato. Perché, a mio parere, non è che non se ne parli abbastanza, ma è come viene trattato, in modo superficiale e restrittivo questo argomento. Il problema, in Italia, è molto più grave e radicato di quanto politici, sindacati e mass media dichiarino. Soprattutto non viene mai discusso come queste persone vivono, che sacrifici e privazioni devono sopportare. Inoltre quasi nessuno porta alla luce le sofferenze a livello psicologico di chi non sa se la settimana prossima potrà lavorare, pagare l'affitto e fare la spesa. Queste persone non possono richiedere mutui, non hanno diritto all'indennità di malattia, ferie pagate, maternità e nemmeno una pensione decente. Questo libro vuole portare alla luce tutto questo e soprattutto lanciare un monito a chi fa finta di non vedere: che cosa succederà nel prossimo futuro? Quanto queste persone possono resistere in queste condizioni? e alla generazione successiva che cosa rimarrà? E soprattutto com'è possibile che accanto a questi sfruttati ci siano invece delle classi (caste) sociali con molti più privilegi di quelli che meritano? Se queste domande, com'è avvenuto fino ad adesso, non troveranno risposta è molto probabile che i precari le porranno in modo molto diverso per riappropriarsi dei loro diritti di cittadini. La trama riporta alcuni accadimenti capitati a lavoratori, più o meno trentenni, che si susseguono nell'arco di pochi mesi, raccontati in prima persona dal protagonista. Ci sono numerose parentesi oniriche -ma mai visionarie- sparse lungo l'intera narrazione, che anticipano in qualche modo gli avvenimenti reali. Potranno sembrare allucinazioni o sogni, per me è solo un modo diverso di vedere le cose.
Recensioni
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