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Anno edizione: 2016
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Bello
Ho letto questo libro diversi anni fa, durante l'università, nel mio periodo latinoamericano. Ritengo molto interessante tutta la parte di letteratura che riguarda la tanto insensata rivoluzione cubana, che noi occidentali tendiamo ac idealizzare senza conoscere molte delle conseguenze che ha avuto io regime castrista tanto sulla gente comune quanto sugli artisti ed è attraverso la loro voce che ci è giunto un barlume di verità. Tuttavia il libro di Arenas è a mio avviso veramente pesante e grottesco, le scene di sesso che occupano un 80% del libro, sono al limite della nausea, oltretutto non si tratta propriamente di un omosessuale, ma di un pansessuale, come lui stesso di definiva, quindi le descrizioni trascendono spesso nel morboso, accoppiamento con alberi, animali di ogni tipo ecc..Le considerazioni sul regime e sulla libertà sono interessanti, forse in questo caso rende un po' di più il film con Bardem. Ma la poesia e la delicatezza e la poesia di "Fragole e cioccolata", storia che tratta sempre di un artista omosessuale a Cuba è molto molto lontana.
Autobiografia indimenticabile e imprescindibile se si vuole conoscere meglio la Cuba castrista. Reinaldo Arenas aveva due colpe: era scrittore e omosessuale. Fu per questo perseguitato dal regime, incarcerato e condannato ad un assurdo programma riabilitativo. Riuscì però a fuggire ma l’esilio a Miami lo scaraventò di fronte ad una tragica realtà senza strumenti alcuni per affrontarla: “L’esiliato”, scrive Arenas, “è quel tipo di persona che ha perduto l’amante e cerca in ogni volto il volto amato, e che, quando pensa di averlo trovato, s’inganna sempre.” Ho provato tanta rabbia e tanta emozione al termine del libro. Leggetelo!
Recensioni
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