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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pura poesia, nei testi e nelle immagini. Un libro da leggere e rileggere.
Recensioni
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ORA, PRIMA, DOPO
Le domande dei bambini (e dei filosofi) in due splendidi libri
Pensare a prima e dopo è un concetto strano per i bambini, il loro universo temporale gira intorno a quello che stanno vivendo. Più facile è percepire lo scorrere dei momenti di una giornata. A partire da questo l'illustratrice coreana Somin Ahn ha disegnato tutto quello che può accadere in “Un minuto” (Corraini 2016) per raccontare ai più piccoli quante sfumature può avere il tempo presente.
Un minuto è semplicemente contare i secondi che si muovono con le lancette di un orologio, scoprire quali parti del corpo cambiano oppure osservare le azioni che si possono compiere rapidamente, come il gesto di salutare. Un minuto non è mai uguale all'altro: velocissimo nella gioia o lentissimo nella fatica, nel dolore o nella noia. E se allarghiamo lo sguardo intorno a noi, in quello stesso minuto, c'è chi muore e chi nasce.
Nascere rappresenta un altro enigma filosofico dell'infanzia: “Cos'ero quando non c'ero? E dov'ero prima di esserci?”, chiedono spesso i bambini. La scrittrice Luisa Mattia ha lavorato nella scuola primaria su queste domande che, su invito della casa editrice Topipittori, sono diventate una poesia per l'albo “Prima di me”, illustrato dai Mook, coppia di artisti, scultori, incisori e designer che creano oggetti con materiali di recupero.
“C'era il niente prima di me?”: con queste parole, al centro di un uovo bianco immerso nel color zafferano, inizia il libro.
Sembra che non c'era niente ma c'erano tutti, c'erano il mare, gli alberi, il gelato ed “ero niente dentro a tutto quanto. Ero niente dentro a tutti. Ero tutti e tutto.” Poi l'io prende forma, come acqua, pesce, uccello, vento, tuono, brivido, risata, passando dalla materia ai suoni fino a essere traccia, corpo, occhi, voce e nome. L'autrice racconta il diventare con parole d’acqua, aria, terra e fuoco. I Mook seguono ciò che cambia forma con segni e figure materiche gialle, turchesi, bianche e marroni stampate coi timbri. Parole calde di vita incontrano figure geometriche e astratte per ricordare o immaginare le sensazioni con cui abbiamo costruito l'idea del prima.
Per cercare di immagine cosa succede dopo, è stato da poco ristampato da E/O il preziosissimo “L'anatra, la morte e il tulipano” di Wolf Erlbruch, pietra miliare della letteratura per raccontare il passaggio dalla vita alla morte.
A un certo punto l'anatra si accorge di essere seguita dalla Morte che è arrivata per accompagnarla nel tempo che le resta, nel caso in cui le capiti un incidente. Iniziano a confrontarsi con naturalezza sulla fine senza però che la Morte abbia risposte né sul paradiso delle anatre, dove si diventa angeli e si può guardare la terra dall'alto, nè sull'inferno, dove nelle viscere della terra si finisce arrostiti: “E' sorprendente ciò che vi raccontate voi anatre. La verità è che non lo sa nessuno”.
Insieme trascorrono il tempo: fanno un bagno nello stagno e l'anatra scalda la Morte infreddolita, si riposano, salgono su un albero a chiacchierare, fino a quando, col passare dei giorni, è l'anatra ad avere per la prima volta freddo e chiede alla Morte di scaldarla. Nel loro abbraccio si chiude la vita che scivola nella corrente del fiume. Nelle grandi pagine bianco panna non ci sono visioni dualistiche, tantomeno risposte certe. Sullo sfondo sono appoggiati a collage delicati disegni a matita: un animale e uno scheletro che si scambiano pensieri ed emozioni per trovare possibili risposte al ciclo dell'esistenza. Ognuno inventa la sua storia, raccogliendo il tulipano fiorito lasciato dalla Morte sul retro di copertina per regalarlo a qualcuno con cui si vuole condividere la vita.
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