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Testo fondamentale per cogliere l'evoluzione del pensiero di Hegel, consigliato a tutti gli amanti dell'idealismo tedesco e non solo: la critica mossa a Kant verrà fatta propria da Heidegger, non in direzione di una formulazione di una teoria dell'eticità come in Hegel, ma per esaltare l'originario essere-nel-mondo dell'esserci che è primo rispetto all'istanza teoretica kantiana di soggetto-oggetto.
Durante i primi anni a Jena Hegel giunge a concepire la critica filosofica come parte integrante del suo sistema, in una fase del suo pensiero in cui si trova ancora sostanzialmente d'accordo con Schelling, come fa notare Bodei nell'introduzione, benché si differenzi da quest'ultimo nel pensare l'Assoluto come ''identità dell'identità e della non-identità'', definizione che prelude alla più tarda idea di dialettica e che può essere assunta come chiave di lettura privilegiata per comprendere tanto la ''Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling'' quanto ''Fede e Sapere'', i due saggi compresi in questa raccolta. In Fede e Sapere si assiste alla prima formulazione della ''morte di Dio'', qui intesa come superamento della metafisica della soggettività finita, i cui principali esponenti - Kant, Jacobi e Fichte - diventano bersagli polemici di una critica che mira non solo a demolire, ma anche a salvare ciò che è autenticamente ''speculativo''(l'immaginazione produttiva in Kant, la battaglia contro il formalismo dell'etica di Jacobi e la destituzione di fondamento del mondo oggettivo in Fichte)dei tre rappresentanti del ''ciclo della soggettività'' apertosi con la riforma protestante.
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