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Robert S.C.Gordon mette Primo Levi al suo posto non solo di grandissimo scrittore,ma di poeta dell'umanità. Lo ha fatto con un saggio che non ha avuto finora eguali in Italia. Lo studioso inglese, italianista di Cambridge, autore del saggio,parteggia per Primo Levi. Scrive nel suo saggio: "Come si parlerebbe della Shoah in America se il suo principale interprete fosse stato un razionalista scettico come Primo Levi,anzichè un mistico religioso come Elie Wiesel? Levi,razionalista scettico,ma positivo, o Wiesel,spiritualista e religioso,ma negativo sulla vita?". E' un ottimo saggio. Leggetelo!!
Recensioni
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L'opera di Primo Levi rappresenta una delle testimonianze più lucide ed eloquenti sopravvissute all'orrore dell'Olocausto nazista. Ma nello stesso tempo ogni sua pagina - dai volumi più strettamente autobiografici ai romanzi, dalle poesie ai saggi, dai racconti agli scritti giornalistici - travalica i confini della testimonianza in direzione di una profonda ricerca di natura etica sull´"uomo normale" («Sono un uomo normale di buona memoria che è incappato in un vortice»). Ed è proprio il Levi "moralista" quello che Robert S. C. Gordon esplora in questo volume. Attingendo ai risultati più recenti della riflessione sulla letteratura dell'Olocausto e, più in generale, sul rapporto fra letteratura ed etica, egli rintraccia e analizza quelle che chiama «virtù comuni» - la memoria, la discrezione, il senso della misura, l'amicizia, l'ironia, per citarne soltanto alcune -, valori morali, ma anche strategie, strumenti che Levi forgia per sopravvivere all'esperienza devastante del Lager e continuare a vivere. Ne emerge il ritratto inedito di un testimone, di uno scrittore, ma soprattutto una delle figure chiave della storia non solo letteraria del Novecento.
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