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recensione di Roccato, P., L'Indice 1987, n. 3
Gli autori biologi interessati all'ecologia e al comportamento sociale, fondano la cultura e la sua evoluzione sull'apprendimento, e l'apprendimento e la sua evoluzione sul vantaggio selettivo nell'evoluzione biologica.
I geni (entità biochimiche tendenti a duplicarsi) attraverso le informazioni di base della sintesi proteica costruiscono, modellano ed informano la loro "macchina per la sopravvivenza" (l'organismo biologico) istruendola sulle linee generali dei comportamenti idonei alla loro sopravvivenza e reduplicazione. Ma, data l'imprevedibile variabilità dell'ambiente, hanno un vantaggio selettivo rilevante quei geni che si costruiscono una "macchina" in grado di prendere alcune decisioni non soltanto sulla base delle loro, immutabili informazioni di geni ma anche sulla base di informazioni ambientali del momento. Tendono, dunque, ad affermarsi gli organismi biologici programmati ad apprendere. Sono, così, passati in rassegna vari modi di apprendimento, sempre più strutturati dall'arco riflesso fino al più elaborato apprendimento sociale. Molto suggestive alcune osservazioni sull'introduzione, la propagazione ed il mantenimento di elementi culturali fra gli animali come quelle fra i macachi giapponesi (pag. 70) che, vivendo in comunità ben distinte perché dimoranti su isole diverse, hanno diverse abitudini alimentari culturalmente, e non geneticamente, determinate.
Alcuni ricercatori hanno introdotto un nuovo comportamento alimentare nella comunità di macachi dell'isola di Koshima, istruendo una piccola femmina di diciotto mesi a lavare nell'acqua di mare le patate americane e poi a mangiarsele. Ebbene, prima la madre, poi i piccoli compagni di gioco e i fratelli impararono a lavare le patate dolci e a cibarsene, poi le madri dai propri figli e le altre femmine adulte dalle femmine adulte, indi, da queste, i maschi adulti che si istruirono poi gli uni con gli altri.
Prima che fosse introdotta questa innovazione, tutte le scimmie si tenevano lontane dal mare che circonda l'isola, ma per lavare le patate impararono a portarle in mano, entrando in acqua in posizione eretta. Fu così che, scoperto di lì a poco il piacere di nuotare, fra le scimmie di Koshima si diffuse la tradizione culturale di andare in scampagnata al mare per fare i bagni.
L'evoluzione di un carattere culturale dipende sì dal vantaggio che esso dà a chi l'acquisisce, ma anche dalla probabilità che esso venga appreso da altri individui e, soprattutto, appreso come vantaggioso anche oltre l'immediato.
Il compito che gli autori si erano proposto - "gettare uno sguardo nuovo sull'origine e sulla persistenza della diversità culturale" (pag. 11) - sembra ben realizzato, anche se questo breve e suggestivo lavoro di divulgazione colta, alla nostra cultura europea, così smaliziata sulla complessità dei problemi dell'epistemologia, così consapevole della pluristratificazione del senso della storia, dell'antropologia culturale e della mente umana, può apparire, fondamentalmente, espressione dell'ottimistico trionfalismo scientifico, un po' ingenuo e un po' troppo semplicistico, della cultura americana.
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