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Ho letto questo libro due volte. La prima di corsa perché presa dalla trama volevo scoprire il segreto che Viola doveva confessare a Margherita. La seconda è stato un lungo viaggio. Ho riascoltato e assaporato il dolore, il vuoto depressivo, l'inavvertibile equilibrio di pieni e vuoti in cui si aggregano le molecole sottili di una famiglia, l'amicizia, i frammenti di gioia, la libertà, gli amori lunghi, la serenità, l'indecisione, le verità famigliari, la felicità. Viola e Margherita sono segnate dal vivere in una famiglia fuori dagli schemi ma ogni lettore potrà riconoscersi in qualcosa. Ogni famiglia ha i suoi segreti, i suoi silenzi, ma in ogni legame...qualcosa rimane.
Nicoletta Bortolotti è stata una bellissima scoperta. Un libro intenso, di grandi emozioni, che racconta la storia di due sorelle che si ritrovano dopo tanto tempo, perché l'una deve raccontare all'altra un segreto. Un romanzo vincente e avvincente, che attraverso la storia narrata, parla di donne, ma anche di dinamiche familiari, difficili, ma allo stesso tempo molto forti. La scrittura dell'autrice è emotivamente coinvolgente, pur non lasciandosi mai andare a sentimentalismi. Insomma, un ottimo romanzo che leggerete tutto d'un fiato.
"E qualcosa rimane" di Nicoletta Bortolotti Nicoletta Bortolotti è anche ghost-writer e vanta di suo oltre una dozzina di volumi per bambini e adulti; talvolta, nel leggere i suoi lavori, si può confondere il limite del confine fra le destinazioni dei suoi scritti, lavori nei quali si scopre una attenta conoscenza delle sensibilità dei suoi lettori piccoli e grandi. Le immagini lette nelle prime pagine appaiono come se fosse il pensiero di Margherita, l'io narrante, a viaggiare in treno, su un percorso in cui si alternano gallerie buie, più o meno lunghe e tratti, più o meno lunghi, luminosi e colorati da ricordi. Sembra che il pensiero di Margherita tracci sul finestrino, con tratti veloci, il disegno antico di scene vissute, sullo sfondo di una famiglia finita in cui, tuttavia, l'affetto originario non si è mai dissolto, mentre il buio cede il turno al fluire delle immagini, lungo un tempo che possa bastare all'emozione di una poesia o allo struggersi di nostalgia, mentre il mondo, quello degli avvenimenti importanti, gira e gli eventi scorrono dall'infanzia alla maturità. Al centro del racconto il rapporto fra due sorelle. Margherita, nome di un bel fiore comune dalla bellezza solare che ricorda la normalità gioiosa del vivere comune. Viola: significa invito, ma anche fedeltà; è lei, fedele a se stessa, al suo modo di vivere, ad invitare la sorella: un incontro dall'aria della rimpatriata fra due amiche del tempo andato che, in qualche modo si cercano. Dopo anni di lontananza si riconoscono ma, in fondo, non si conoscono se non nei tratti essenziali e nella loro trascorsa giovinezza. C'è qualcosa di sospeso nelle loro vite. Di qui si dipana un dialogo fatto di simbolismi e metafore che sollecitano meditazioni, ricordi, rimbrotti, complicità e nostalgie. Un volume che resta appiccicato addosso: tante cose scritte possono accadere a chiunque e una riflessione sul nostro modo di essere o di essere stati può dare risposta ai perché della vita. Forse.
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