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Non vorrei scordare più questa lettura, perché aveva ragione il vecchio Augias: si ride e si piange senza capirne il confine. Anzi, si supera questa linea, e poi è un fluire nelle frasi come arterie dense dove passano i sentimenti. Da leggere assolutamente!
Il libro è scritto magistralmente! È bello quanto drammatico, Erma Bombeck, a proposito del dramma diceva che, c’è una linea sottile che separa il riso e il dolore, la commedia e la tragedia, umorismo e serietà. La lettura scivola via come una foglia in un ruscello, con delicatezza ma velocemente, fino alla fine si ha la speranza che quanto raccontato sia frutto di pura fantasia, ma così non è. La protagonista vive l’inferno, è l’inferno è tutte le volte che decidi di non amare o non puoi amare…. Assolutamente consigliato!
Tratto da una storia vera, racconta di un amore che i limiti umani della gelosia, insicurezza e dipendenza affettiva fanno trascendere in follia. Il ritmo è serrato e spinge il lettore ad una lettura tutta d’un fiato. I protagonisti ti catturano nelle loro vite al punto di iniziare a provare i loro sentimenti, le loro frustrazioni, il loro senso di impotenza o di onnipotenza. E’ un libro che tutte le donne dovrebbero leggere, perché la realtà spesso non è quella che vediamo, ma quella che desideriamo ed i desideri modificano la percezione. Incredibile anche la storia giudiziaria che si sviluppa attorno ai fatti, insomma la giustizia non sempre garantisce se stessa, la vittima può così trasformarsi in carnefice. I tempi della giustizia garantiscono all’imputato il diritto di vivere senza la pendenza di una condanna? Chi darà l’assoluzione? Il giudice, gli amici, la famiglia, la società? Questo basterà a ripagare il sacrificio di una vita? Insomma una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sulla giustizia che tutti dovremmo fare.
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