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Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2010
Straordinario thriller che ha per protagoniste quattro amiche che scoprono insieme il gusto della rivolta e il fascino e il business del crimine.
«Natsuo Kirino è l’unica vera voce innovativa della letteratura giapponese degli ultimi vent’anni» – Daisuke Hashimoto
«La Kirino ha costruito un romanzo perfetto nel suo genere» – Corrado Augias, la Repubblica
«Un’accusa rabbiosa verso l’intera società, un’impressionante descrizione dell’alienazione femminile e della tensione autodistruttiva del Giappone contemporaneo» – Time Out
La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell'ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l'ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne. È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all'indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell'aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere! Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell'ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l'hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d'immondizia.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia cruda ma molto avvincente, un po’ thriller, mi ha preso moltissimo
Romanzo con una trama avvincente e un intreccio dalla precisione assoluta che funziona come un orologio. Lo stile è insieme scarno e diretto, ma anche ricco di dettagli che illustrano bene le situazioni e gli stati d’animo dei personaggi. Le quattro donne (molto diverse tra loro) che animano la storia, e anche le figure maschili, sono tratteggiate con maestria. Unico difetto: il finale, del tutto inverosimile sia per la scelta fatta dalla intelligente e razionale Masako (la vera protagonista del romanzo) che la mette in una situazione prevedibilmente rischiosa, sia per le reazioni psicologiche quando si viene inevitabilmente a trovare in tale situazione. Peccato, fino a prima dell’ultimo capitolo ero tentata di dare 5 stelle.
Libro bellissimo dove all’orrore dei fatti si somma lo scenario di un lavoro alienante, un nastro trasportatore tiranno, una dimensione umana desertificata, relazioni famigliari e sociali annullate, maschilismo dominante . Difficile pensare e descrivere con tale maestria “ una quotidianità così spaventosamente ordinata è disciplinata” . Tutto perfetto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Faticare fino a esaurire tutte le forze, per non pensare a nulla. Vivere all'opposto della sua famiglia. Ma tutto ciò non aveva fatto che aumentare la sua rabbia e la sua tristezza. Nessuno, né Yoshiki né Nobuki, avrebbe più potuto salvarla.
Forse proprio per questo aveva oltrepassato il confine, perché era talmente disperata che voleva solo un mondo diverso".
L'orrore che irrompe in una tranquilla quotidianità risulta ancora più sconvolgente: per questo il romanzo della giapponese Natsuo Kirino, Le quattro casalinghe di Tokyo trascina il lettore in un vortice di tensione, descrivendo crudamente una società sempre più egocentrica e disumanizzata.
Questo noir al femminile sembra voler dimostrare che le donne, apparentemente vittime predestinate della violenza, possono invece ribaltare i ruoli indossando con feroce disinvoltura i panni dell'aguzzino, se si tratta di perseguire i propri obiettivi. L'autrice Natsuo Kirino, cinquantenne, che ha già riscosso ampio successo con un precedente thriller, con Le quattro casalinghe di Tokio si è aggiudicata il Premio dell'Associazione giapponese degli autori di romanzi polizieschi, anche se l'etichetta del giallo è riduttiva per un libro che si presenta come un emblematico spaccato sociale.
Quattro operaie del turno di notte di una fabbrica giapponese di cibi pronti costituiscono una squadra affiatata, e si confidano le rispettive pene: la bella Yayoi ha saputo che il marito dilapida i risparmi al gioco, la più anziana Yoshie ha sulle spalle la suocera malata e due figlie ribelli e sfruttatrici, l'aggressiva e frivola Kuniko è vittima degli usurai, solo Masako, intelligente e coraggiosa ma discriminata in un precedente lavoro per colpa dei colleghi uomini, cova la sua insoddisfazione senza darlo a vedere, mostrandosi alle amiche come un solido punto di riferimento. Tutte sognano di cambiare la propria vita, ma il cambiamento sarà all'insegna del delitto: Yayoi in un raptus uccide il marito e le altre tre l'aiutano, con motivazioni diverse, a disfarsi del cadavere, dando inizio a una inarrestabile catena criminale che metterà in luce il lato più oscuro e perverso di ciascuna di loro. La parabola più devastante è quella compiuta da Masako, che ancora una volta dimostrerà la propria superiorità sugli uomini, battendoli anche nel business del crimine, ma rimanendo poi invischiata in un sadico gioco al massacro.
A cura di Wuz.it
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