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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2012
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Come chiarisce Boncinelli è una sorta di autobiografia intellettuale, per cui lo stile non è rigoroso ma piuttosto discorsivo. Manca infatti un'etimologia del termine, che poi presto si identifica con la mente, e che l' autore precisa di non confondere assolutamente con un'entità trascendente, pur ammettendo aspetti ancora ineffabili e non osservabili scientificamente, quale la presa di coscienza. Si discute anche del libero arbitrio e del possibile cortocircuito tra i concetti di coscienza e di Sé, che potrebbe essere il vero responsabile delle nostre azioni. Citazioni sparse di sant' Agostino e Leopardi.
Come nei suoi precedenti volumi, anche in questo (e forse con maggiore, ironica e lucida vis polemica) il Professor Boncinelli mette in crisi i concetti millenari di anima, mente, pensiero, coscienza, fede, vita ultraterrena, divinità : e altre più moderne teorie legate alla psicanalisi, quali quelle di inconscio, subconscio, interpretazione dei sogni. E lo fa partendo dall'animismo dei popoli primitivi, per passare poi ai greci e alla tripartizione aristotelica tra funzioni vegetativa, sensitiva e intellettiva, attraversando quindi S.Agostino e Cartesio, fino a Kant: per approdare così alle ultime conquiste della fisica e della chimica, della biologia molecolare e dell'informatica. All'idea tradizionale di anima oppone perciò quella di informazione e di comunicazione, introducendo il lettore con assoluta chiarezza e semplicità espositiva ai segreti della cellula e del DNA, ed esplorando temi molto dibattuti oggi dalla medicina e dalla teologia come il libero arbitrio, lo stato vegetativo, la memoria. Così veniamo a sapere che "il lasso di tempo massimo per il quale possono persistere nella nostra mente sensazioni, pensieri e ricordi" non supera mai i 30 secondi; che ciò che chiamiamo coscienza è "una collezione di atomi di presente"; che i sogni tanto investigati da Freud non sono altro che "fasci di neurostati attivi e serializzati"; che l'idea di un "io" interiore va riveduta e corretta, come l'illusione di essere completamente liberi nelle nostre decisioni. L'autore si definisce "un uomo di scienza che ritiene la nostra testa composta soltanto da molecole, cellule e circuiti nervosi": ben cento miliardi di neuroni connessi tra di loro da un milione di miliardi di sinapsi; e con l'umiltà e la sapienza del vero scienziato rende omaggio sia alla maestosità della natura, sia agli obiettivi che la cultura collettiva dell'umanità ha saputo conquistare, nell'arte, nella filosofia, nella ricerca scientifica.
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