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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2017
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Un' ottima riflessione scaturita da un' accorta documentazione su una questione centrale della storia d' Italia: la questione Nord-Sud. A tal proposito nelle conclusioni si legge una frase che racchiude il succo del saggio :"la questione meridionale è nata con l' Unità d' Italia, sono gemelle, hanno entrambe compiuto 150 anni". Nel complesso dibattito politico italiano, la questione meridionale è finita ai margini come mai prima d' ora, Barbagallo tenta di mostrare le diverse fasi e i diversi metodi dei tentativi di risoluzione del problema. Per concludere, ottima la premessa per una concordia nazionale che purtroppo si sta perdendo a scapito di facili semplificazioni storiche e separatismi diffusi.
Ancora un testo sulla "questione meridionale". Il libro di Barbagallo è un tentativo di reinserire il problematico Mezzogionrno nell'ambito della "questione intaliana". Ma forse manca una adeguata riflessione su rapporto che il paese ha con la globalizzazione. Nel libro la riflessione è solo sfiorata.
Ha il pregio di una certa imparzialità nel definire la questione meridionale: il riconiscimento dell' arretratezza sociale pre-unitaria c'è tutto. La tesi di fondo è che tutte le volte che il Sud è stato al centro dell'agenda politica nazionale,ispirata da personalità politiche competenti e di grande spessore (Nitti, Menichella, Saraceno), il divario tra le due aree del paese si è ridotto. Ma traspare il modello di un Sud strutturalmente funzionale alle esigenze economiche del Nord (rimesse degli emigranti, manodopera a basso costo, mercato di sbocco, etc). E dagli anni ottanta la deriva italiana ha assunto nel Mezzogiorno il profilo di un'area le cui leve dell'econimia sono nelle mani distruttive di elite tipicamente "estrattive", quando non tipicamente criminali.Ed anche il pessmismo della razionalità c'è tutto.
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