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Il film ricostruisce gli antefatti che portarono al massacro di Srebrenica nel 1995. Superficialità, scarsa autorità (e autorevolezza), nonché mancanza di coordinazione e coraggio condannarono migliaia di bosniaci alla pulizia etnica dei serbi. La vicenda è narrata dal punto di vista di Aida che, interprete locale per i caschi blu dell’ONU, intuendo quello che succederà, cerca di salvare i suoi familiari senza successo. Restano oggi gli interrogativi sulla cecità dell’Europa e dei suoi alleati internazionali e il tentativo, ancora inconcluso, di dare un volto a tutte le vittime.
Un film imperdibile, una pagina di storia raccontata con forza e tenuta della tensione. Dedicato alle donne e agli uomini di Srebrenica, massacrati poco più di vent'anni fa a poca distanza dalle nostre spiagge affollate. Una macchia difficile da cancellare nella storia europea.
Roma brucia come brucia tutto l'impero corrotto e fiaccato sin dalle fondamenta. Vizi, intrighi, crimini: la corte di Nerone tra crapule, baccanali, atti deprecabili ordisce un genocidio dall'onda lunga: la retata e la soppressione di massa dei cristiani... Tale è il nucleo dell'intreccio narrativo congegnato nel lontano 1896 da Sienkiewicz nell'opera letteraria ''Quo Vadis'', che più di altre ha segnato l'immaginario cinematografico collettivo allorquando trattasi dell'antica Roma 'ripresa' durante l'ascesa silente, al contempo, pervasiva della dottrina del perdono, della fratellanza nonché della fede in un Cristo-tramite e misericordioso. Sfondo storico e scontro epico tra civiltà antinomiche che partoriscono i due protagonisti del romanzo, ovvero Vinicio e Licia. Storia d'amore, quest'ultima, che rifulge nell'empireo letterario al pari di Giulietta e Romeo, nondimeno la portata emblematica, patriottica e apologetica tracciata da Sienkiewicz risulta essere, a tratti, di un grado più alto.
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