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PONTREMOLI, GIUSEPPE, Rabbia Birabbia, Nuove Edizioni Romane, 1991
BOZZI, SERGIO, A pagina uno non c'era nessuno, Le Marasche, 1990
scheda di Ferrarini, A., L'Indice 1993, n. 9
Due esperienze di poesia, simili e diverse, nate nella scuola elementare e alla scuola dedicate a chi vuole giocare con le parole. Le trentotto filastrocche di Pontremoli, maestro ed esperto milanese di letteratura per e sull'infanzia, sono ordinate secondo lo schema metrico (canzonette alternate a quartine), ognuna nella cornice di una paginetta e commentate in controcanto dalle undici tavole leggere e ironiche di Franco Matticchio. Lo spunto è dato dal rovesciamento della favola o del luogo comune (il lupo ha freddo, il fantasma ha il raffreddore, lo spaventapasseri vuole volare), da una situazione assurda (l'ordine alfabetico degli avverbi), da una parola guida ("Se ti svegli una notte"), da un gioco di allitterazioni ("Duro è il duro destino / delle dame dolenti" o "Lungo gli argini dell'Arno") intervallate a riflessioni sul silenzio tra una parola e l'altra, sul vento che s'insinua... Molto curato ma lieve il gioco delle rime, baciate nelle quartine, alternate nelle canzonette. Simile tenore di gioco a doppio fondo conserva la raccolta del maestro Giuliano Bozzi, rallegrata dalle illustrazioni di Rosanna Nardon, artista goriziana, formatasi (come altri in ambito nordorientale) a contatto con la magica atmosfera boema di Stepan Zavrel. Le filastrocche, con cui si lancia anche una nuova editrice, Le Marasche, sono il risultato di una lunga esperienza didattica e di letture, dichiarate dall'autore in una nota al termine, sulle "fonti": Rodari insieme ai Wutki di "Linus", le conte e i prendingiro della tradizione popolare, letteratura classica o minore come i libretti d'opera, che offrono spesso piacevoli sorprese. Ma insieme, ci ricorda, occorre "la mancanza di rispetto per le regole consolidate". Così è nato "A pagina uno non c'era nessuno", canzonetta che dà il titolo e che introduce il lettore alla "gran confusione" di questi giochi.
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