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Si tratta della prima traduzione italiana di una scelta dei racconti di Brentano e di tre frammenti di Achim von Arnim, frammenti che rappresenterebbero il tentativo di continuare narrazioni interrotte dell'amico Clemens. I racconti vedono la luce tra il 1814 e il 1817, in un arco di tempo breve e tuttavia particolarmente significativo non solo dal punto di vista storico (Congresso di Vienna e successiva Restaurazione), ma anche da quello strettamente biografico dell'autore, che proprio nel 1817 si converte al cattolicesimo. Cinque racconti pubblicati dallo stesso Brentano e tre rimasti incompiuti, tutti però affini per temi e struttura, con i diversi e a volte molteplici livelli di narrazione tipici dei racconti-cornice. I fitti misteri che rendono incomprensibile e apparentemente inspiegabile la realtà presentata nella "cornice" vengono disvelati nella narrazione interna, dove il disordine si ricompone e la "normalità" si riafferma. Coerentemente con il modo di sentire del tardo Romanticismo tedesco, viene qui messo sotto accusa, in trame dense di agnizioni, confessioni e colpi di scena, il sovvertimento politico e sociale conseguente alla Rivoluzione francese, come ad esempio nel primo racconto del 1814, La scatola con la bambola della pace. Ma non solo: Brentano sembra rinnegare quanto meno nella sua forma deteriore un'altra rivoluzione, quella avviata dal primo Romanticismo con l'esaltazione di nuovi valori etici (Storia del prode Kasperl e della bella Annerl)o estetici (I diversi Wehmülller). Se nel primo si contrappongono il falso onore come mera obbedienza alle vuote convenzioni sociali e quello vero, ispirato invece ai valori cristiani, nel secondo un artista rinnega il principio dell'individualità dell'arte facendone una produzione di massa per amore di denaro. E in tutti i racconti spira la religiosità dell'autore, che presto abbandonerà la veste di poeta profano per assumere quella di scrittore religioso. Nella sua diffusa e preziosa postfazione, il curatore rintraccia in questi racconti "la svolta (
) decisa in direzione di una dimensione metastorica, mistica e spirituale, con l'abbandono pressoché completo di ogni interesse politico o anche semplicemente sociale".
Consolina Vigliero
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