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È possibile, oggi, non rinunciare al femminismo ma nemmeno alla femminilità?
Ci sono molte cose che le ragazze contemporanee non vogliono più essere: non le spose sottomesse degli anni Cinquanta, tutte casa, cucina e marito, ma nemmeno le femministe arrabbiate degli anni Settanta, con i loro falò di reggiseni e l’odio per i maschi. Ci sono molte altre cose che le ragazze contemporanee sono già, invece: donne in carriera, politiche impegnate, esseri umani indipendenti nella gestione del proprio corpo e della propria vita sentimentale e sessuale. Eppure quelle ragazze continuano a essere anche figlie, fidanzate, madri, spose. Come non rimanere, allora, prigioniere dell’uno o dell’altro modello?, si chiedono Giulia Cuter e Giulia Perona. Come ripensare al femminismo, quello storico e con la F maiuscola che un po’ spaventa per la sua complessità e un po’ respinge per la sua fermezza, alla luce dei cambiamenti intercorsi fra quegli anni e questi? Qual era il punto di partenza, e quanta strada siamo riuscite a fare grazie a quella rivoluzione?Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le autrici del testo sono le due ideatrici del podcast "Senza rossetto", che tratta temi riguardanti il femminismo e dal quale è nata l'idea di scrivere un libro. La lettura è stata piacevole, tuttavia la consiglio solo a chi si approccia per le prime volte al tema femminista e ne sa ancora poco soprattutto dal punto di vista storico. Anche il piglio ironico e leggero lo rendono adatto particolarmente a un pubblico giovane.
Il libro si presenta come un mix tra saggio e racconto di esperienze comuni, dove la protagonista senza nome racconta svariati temi importanti per il femminismo moderno e per le donne in generale, dal sesso al lavoro, dalle mestruazioni alla gravidanza, rendendo la lettura molto interessante anche quando di fatto si stanno leggendo dati statistici e report di associazioni. Molto ben scritto e coinvolgente, apre gli occhi su molti temi importanti e per questo ne consiglio la lettura non solo alle donne, ma a chiunque sia interessato a simili tematiche di importanza sociale.
Tre stelle per la difficoltà di seguire un discorso che rimbalza continuamente tra i tanti dati statistici e la storia personale un po' romanzata, né saggio al 100% e ancor meno romanzo (i cenni romanzati sono davvero una minima parte del libro). Quattro stelle per i contenuti, che dimostrano sicuramente una solida preparazione contenutistica delle autrici.
Recensioni
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