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Il riscatto dell'anima. Aldilà e ricchezza nel primo cristianesimo occidentale
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Il riscatto dell'anima. Aldilà e ricchezza nel primo cristianesimo occidentale - Peter Brown - copertina
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riscatto dell'anima. Aldilà e ricchezza nel primo cristianesimo occidentale

Descrizione


Il modo in cui i cristiani consideravano il destino dell'anima nell'aldilà subì una radicale e rivoluzionaria mutazione tra la fine del mondo antico e l'inizio del Medioevo, cioè tra il 250 e il 650 d.C. Peter Brown descrive come questo cambiamento abbia trasformato il rapporto istituzionale della Chiesa con il denaro e posto le basi al suo dominio della società medievale d'Occidente. Secondo la dottrina cristiana delle origini i vivi e i morti erano ugualmente peccatori, bisognosi gli uni degli altri per ottenere "il riscatto dell'anima". Le intercessioni devote dei vivi potevano dunque determinare il diverso destino, tra paradiso o inferno, delle anime dei defunti. Nel III secolo, il denaro cominciò dunque a giocare un ruolo decisivo: i cristiani benestanti iniziarono a far uso di pratiche devozionali sempre piú raffinate per mettere in salvo la propria anima e quella dei loro cari: assicurandosi sepolture in luoghi privilegiati e facendo ricche donazioni alla Chiesa. A partire dal VII secolo, in Europa cominciarono a proliferare sontuosi monasteri e cappelle funerarie che attraverso lo splendore dei marmi rendevano visibile le qualità cristiane dei morti piú facoltosi, come se una parte del tesoro immaginato in cielo fosse ricaduto sulla terra. In relazione alla crescente influenza del denaro, la dottrina della Chiesa sulla vita dopo la morte da argomento speculativo si trasformò in qualcosa di molto piú concreto.
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Dettagli

2016
XV-245 p., Rilegato
9788806228422
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Indice


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Introduzione
Giuliano di Toledo, 668 d.C - Il martirio a Cartagine, 250 d.C. - Il riposo dell'anima - L'altro mondo di Giuliano di Toledo - La zona grigia e il riscatto dell'anima.

Il culto dei morti nel primo cristianesimo
"Un tesoro in cielo" - Ricchi e poveri nella Chiesa. Roma, 140 d.C. - Cena alla "triclia" delle catacombe di San Sebastiano, 250-300 d.C. - Ricordare i defunti ed essere da loro ricordati - Ricchi e poveri: cielo e terra, 250-650 d.C. - Questioni manichee - Da Mani ad Agostino.

Visioni, sepolture e memoria dei morti nell'Africa di sant'Agostino
Agostino e i suoi interlocutori - La morte, i sogni e la presenza di Dio a Uzali - Problemi dell'anima - Visioni e conflitti religiosi nell'Africa di Agostino - Agostino, Paolino di Nola e la sepoltura accanto ai santi - La forza della memoria.

L'elemosina, l'espiazione e l'aldilà: Agostino e Pelagio. 410-450 d.C.
La Chiesa, il circo e la cura dei poveri - Agostino come predicatore di elemosine - Atteggiamenti pelagiani verso la ricchezza - L'elemosina espiatoria del giudaismo e nel cristianesimo - Agostino e il peccato quotidiano - Il peccato e le offerte religiose nell'Africa di Agostino - Peccato e purificazione nell'aldilà - L'"amnistia" di Dio.

Penitenza e aldilà in Gallia
Salviano di Marsiglia - La morte e la protezione dell'anima - Conversione e pubblica penitenza in Gallia - Onorato e i monaci di Lérins - Fausto di Riez - Cesario di Arles - La penitenza e gli Ultimi Giorni in un mondo post-imperiale - Una vena autoritaria religiosa.

L'altro mondo in questo mondo: Gregorio di Tours
Un dibattito sulla resurrezione e la vita ultraterrena - Il transito dell'anima - Intercessione e indulgenza nel Giudizio universale - L'autorità episcopale alla fine del VI secolo in Gallia - I poveri, la collera di Dio e la ricchezza della Chiesa - La concezione dei miracoli di Gregorio di Tours - Il miracolo della pace.

Epilogo. Colombano, il monachesimo e l'aldilà
Colombano in Gallia, 590-615 d.C. - Colombano e la vita monastica - Monasteri conventi e benefattori nella Francia del VII secolo - Viaggi dell'anima: Fursa e Baronto - Le anime, il peccato e l'universo.

Voce della critica

Questo lavoro ricostruisce il modo in cui, tra IV e VI secolo, il rapporto con la ricchezza del cristianesimo, divenuto con Teodosio religione di stato, mutò profondamente. Nel cristianesimo tardoantico le donazioni e le offerte erano una forma di transazione religiosa che si rivolgeva ai poveri, col tempo, queste offerte divennero una caparra che permetteva all’uomo peccatore (cioè a tutti) di costruire il suo piccolo tesoretto in cielo: una svolta “verticale” che prelude al cristianesimo medievale. Le fonti di partenza sono quelle raccolte in un testo poco noto di Giuliano di Toledo, il Prognosticon futuri saeculi, del 688, in cui il vescovo raccoglie, per conforto di un suo confratello che si appresta a morire, gli scritti a lui noti sul destino dell’anima, a cominciare da quelli di Cipriano, morto martire nel 258: una raccolta che fornisce a Brown i termini fondamentali della sua inchiesta relativa al cambiamento nel frattempo intervenuto nelle concezioni escatologiche cristiane. Il mutamento più significativo studiato da Peter Brown riguarda il fatto che, nei secoli sotto esame, si passa da una concezione aristocratica dell’aldilà a una democratica, in cui il singolo individuo recita una parte centrale. La cosmologia antica era elitaria e conservatrice. La gente conosceva il proprio posto nell’universo: qualunque fosse l’immagine dell’aldilà, esso era immaginato, come l’ordine sociale sulla terra. Con la metà del settimo secolo questo cosmo gerarchico era crollato: l’anima di un povero aveva le stesse possibilità di salvarsi di quella dell’imperatore. La ristrutturazione dell’aldilà rese possibile un’azione politica, o meglio economica. Attraverso le donazioni alle chiese o le elemosine ai poveri, le anime dei trapassati potevano, entro certi limiti, riscattare il proprio debito. La novità, più che in queste pratiche, sta nella loro apertura a tutti, superando le insormontabili divisioni della gerarchia sociale. Si trattò di una rivoluzione silenziosa, ma decisiva, che porta a guardare in modo diverso al sorgere del medioevo. Quando il libro si chiude erano ormai visibili i contorni del futuro purgatorio, si era iniziata a praticare la penitenza attraverso il rito della confessione, si disegnavano i confini di un nuovo mondo.

Recensione di Giovanni Filoramo.

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Conosci l'autore

Peter Brown

1935, Dublino

Professore alla Princeton University.Formatosi ad Oxford, Brown è stato per diversi anni lecturer e poi reader di Storia tardo-romana e bizantina della prestigiosa università britannica. Divenuto professore nel 1975 di "History and Classics" al Royal College dell'Università di Londra, tre anni più tardi era chiamato ad insegnare negli Stati Uniti, prima a Berkeley e infine a Princeton.Viene unanimemente considerato uno dei massimi storici di scuola anglo-americana. In Italia sono stati pubblicatito: "Il mondo tardo antico. Da Marco Aurelio a Maometto" (1974), "Religione e società nell'età di sant'Agostino" (1975), "Il culto dei santi. L'origine e la diffusione di una nuova religiosità" (1983 e 2002), "La società e il sacro nella tarda...

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