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Anno edizione: 2023
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La curiosità. Questa potrebbe essere la molla che ci avvicina alla vicenda di Sarah Malcolm, popolana, cameriera per necessità di sopravvivenza, con una discreta base culturale (sa leggere e scrivere), inserita nel Temple, antico quartiere abitato da truffatori, sgualdrine, piccoli ladruncoli, dove il padre e la madre aprono e gestiscono un pub. Probabilmente non è Sarah l’assassina che, senza pietà alcuna, per pochi danari, taglia la gola alla vecchia Mrs. Lydia Duncomb. Gioca un ruolo fondamentale, nella vicenda, l’inesperienza della giovane, priva della malizia e dell’intelligenza dei grandi criminali, inguaiata proprio dai complici che sanno defilarsi al momento giusto lasciandole in mano lo scottante malloppo che la porterà dritta sulla forca. Attraverso i documenti processuali lentamente viene ricostruita dall’autrice la vicenda che probabilmente costituisce un errore giudiziario dell’oscura epoca vittoriana o addirittura la semplificazione dei fatti per, quanto prima, garantire il mostro da offrire in pasto alla folla. E i londinesi gradiscono, accalcandosi d’intorno al palco ad ammirare gli ultimi istanti di vita della fellona che, di suo, sa recitare la parte con grande dignità e compostezza, da consumata star del palcoscenico. Calata la mannaia, sulla vicenda calerà la polvere grigia del tempo: Sarah sarà dimenticata, figura troppo insignificante in vita, priva delle caratteristiche necessarie per assurgere al ruolo dell’eroina (bianca o nera che si voglia). Finché Ginevra Bompiani non inciampa nella storia e decide di riesumarla con una cronaca al confine con la ricostruzione storica, lasciando un sottile senso di insoddisfazione per quello che poteva essere un discreto avvincente romanzo e che invece, per scelta, resta un susseguirsi di eventi, un diario nel quale la vicenda viene narrata con un distacco che, alla fine, impedisce ogni passionale partecipazione da parte del lettore. Si chiude così l’ultima di copertina, si passa al libro successivo senza troppi rimpianti.
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