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Roma 1564. La congiura contro il papa
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Roma 1564. La congiura contro il papa - Elena Bonora - copertina
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Roma 1564. La congiura contro il papa
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Roma 1564. La congiura contro il papa

Descrizione


"Questo libro nasce dall'esigenza di raccontare la storia di un gruppo di uomini che alla fine del 1564 tentarono di assassinare il papa. Il mio intento è quello di dare loro carne e ossa, rendendone meno astratte le fisionomie: non solo le loro, ma anche quella della città fisica - la Roma di metà Cinquecento - sullo sfondo della quale si muovevano come attori, proferivano discorsi, si arrabattavano per vivere. Una storia di individui, di luoghi e di cose, insomma, attraverso la quale volevo capire cosa significasse, per questi uomini del Cinquecento, uccidere il papa". La congiura fallisce, gli uomini sono processati, torturati e infine condannati a una morte atroce. Sullo sfondo c'è Roma. Non la Roma sancta et renovata capitale della Controriforma, ma la città fisica in trasformazione che si sviluppa disordinatamente sui resti di quella antica; la città magica e superstiziosa popolata da frati esorcisti, astrologi e cercatori di tesori; la città dove, nei palazzi cardinalizi e nelle piazze, si parla del papa con allarmante irriverenza. La capitale di un sovrano, insomma, che in età postridentina è ancora lontano dell'assumere i caratteri sacrali spettanti a un monarca assoluto, e al tempo stesso è vicario di Cristo sulla terra. La congiura contro Pio IV può sembrare un'impresa sgangherata, poco più che il tentativo velleitario di un gruppo di folli esaltati. In realtà quel papa, il cui pontificato dura dal 1560 al 1565, è un papa scomodo...
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Dettagli

2011
6 ottobre 2011
228 p., ill. , Brossura
9788842097686

Valutazioni e recensioni

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Mirko
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Bel racconto storico sulla congiura del dicembre del 1564, con l’obbiettivo di assassinare l’allora papa Pio IV. Congiura che l’autrice in maniera sapiente, coglie come occasione e punto di partenza, per descrivere la situazione politica dei tempi, in particolar modo le cruenti lotte intestine che si fronteggiavano all’interno della chiesa, ancora sotto gli sconvolgimenti della recente controriforma luterana.

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Voce della critica

Costruito come un affascinante romanzo giallo, questo libro è dedicato a un oscuro episodio della storia ecclesiastica, ma riesce a proiettarlo, con un effetto stimolante, sullo sfondo della grande politica cinquecentesca. L'autrice descrive nei dettagli il tentativo di alcuni congiurati che a Roma, nel 1564, tentarono di assassinare papa Pio IV, finendo poi processati per il tradimento di un delatore e condannati al patibolo. Nella presentazione spiccano i profili biografici dei protagonisti (primo fra tutti quello di Benedetto Accolti) e i dichiarati risvolti ideologici del progetto: l'ancor vivo filone profetico-savonaroliano e la speranza di "un generale rinnovamento spirituale e morale della Chiesa" fornirono infatti un verosimile movente sia alle dichiarazioni ufficiali dei protagonisti durante il procedimento penale, sia alle successive interpretazioni della storiografia. Questa lettura "mistica e spirituale", per la liberazione d'Italia e l'ascesa di un papa "vero e santo", è però contraddetta da un'altra ipotesi sulle motivazioni e sui mandanti, che Bonora presenta con efficacia documentaria. Sorda opposizione incontravano infatti gli sforzi papali di conciliazione nei confronti dell'imperatore e dei protestanti, soprattutto dopo la chiusura del Concilio di Trento; e il progetto di "concedere la comunione con il calice ai laici e il matrimonio dei preti" era destinato a scontrarsi con la Spagna di Filippo II e con l'Inquisizione romana. Il malcontento nei confronti di Pio IV, inoltre, era alimentato da una politica interna che accresceva la pressione fiscale, intervenendo nell'amministrazione della giustizia e favorendo i familiari del pontefice. Sono proprio questi "elementi contestuali" a gettare nuova luce sul "microepisodio" della congiura, inserendolo problematicamente nella storia di un pontificato e dell'Europa. Rinaldo Rinaldi

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